In Italia gli anziani oltre i 70 anni, secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, sono 9 milioni e 300 mila. Con quelli che superano i 65 anni si arriva a 13 milioni e 640 mila. La stragrande maggioranza di loro riceve una pensione con la quale in moltissime famiglie sostengono anche figli e nipoti in questa congiuntura economica segnata da crisi ricorrenti. Insieme ai lavoratori dipendenti sono i maggiori contribuenti del fisco, Gli anziani sono ormai da decenni il Welfare sussidiario a quello purtroppo manchevole dello Stato.
Li si può forse “scartare” dalla vita sociale ed economica, ghettizzarli come un peso, non più indispensabili ai processi produttivi della società?
Per celebrare a suo modo piuttosto sprezzante e cinico le festività di Ognissanti e dei Defunti, il governatore della Liguria, il centrodestra Giovanni Toti (già direttore di un TG Mediaset, pupillo ed “ex-delfino” di Berlusconi, poi tradito come fu Cesare da Bruto con la formazione di un partitino filo-leghista), da “neo-compassionevole eugenista” ha indicato gli over-70, “spesso in pensione”, come la causa principale della crisi ospedaliera per il Covid19: “non più indispensabili allo sforzo produttivo del paese”.
Insomma, se ne stessero confinati a casa, così “la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori”.
Chissà come avranno preso queste dichiarazioni gli over-70 e ottuagenari più noti come il Presidente della Repubblica Mattarella, il pigmalione dello stesso Toti, il presidente di Forza Italia, Berlusconi, e l’Archistar genovese Renzo Piano che, grazie al suo progetto regalato allo Stato, ha fatto sì che si realizzasse il nuovo ponte sulle macerie del Morandi. Un’opera che ha dato a Toti una esposizione mediatica mondiale ed essere rieletto a furor di popolo?
Forse si saranno lasciati andare segretamente ad atti apotropaici, in funzione scaramantica!
Ma anche nel Vaticano dell’ottuagenario Papa Francesco non debbono aver digerito questa riesumazione dell’Eugenetica da parte del “cattolicissimo” Toti. Proprio perché al Papa stanno particolarmente a cuore gli anziani. “Siamo tutti chiamati a contrastare questa velenosa cultura dello scarto” ammonì mesi fa ricevendo una folta delegazione di anziani e pensionati.
“La sfida maggiore che per i prossimi anni si presenterà alla società”, sottolineò il Papa, “sarà promuovere con efficacia sempre maggiore le risorse umane di cui sono portatori gli anziani all’interno della comunità, in quanto soggetti attivi protagonisti e non solo oggetti di interventi di tipo assistenziale”. Gli anziani, li definì Francesco, “sono dei sognatori, sogni però carichi di memoria, non vuoti, vani, come quelli di certe pubblicità; i sogni degli anziani sono impregnati di memoria, e quindi fondamentali per il cammino dei giovani, perché sono le radici”.
In un’altra epoca, con altre ideologie dominanti, liberticide e sanguinarie, “per compassione” si praticò l’eutanasia per coloro che si consideravano “scientificamente” non indispensabili, ma solo un peso sociale.
I nazisti usarono il termine “Morte per compassione”, come fu attestato dal Tribunale per i crimini di guerra di Norimberga il “Programma di eutanasia” avviato verso la fine degli anni ‘30. In realtà, si trattava del progetto di eliminazione sistematica delle “vite indegne di essere vissute”. I medici e gli scienziati di Hitler la giustificarono nel nome della “Eugenetica”: Aktion T4 o anche EU-Aktion. Il T4 era l’abbreviazione dell’indirizzo di Berlino, dove si trovava il Quartier generale dell’Ente pubblico per l’assistenza sociale, una sorta di INPS dell’epoca: Tiergartenstrasse n.4, ovvero Via del giardino zoologico, poco distante. In questo programma di eugenetica furono sperimentate metodologie strumentali e chimiche, che poi furono utilizzate su grande scala nei Campi di sterminio. Difficile fare una stima delle persone uccise per eutanasia, vista la distruzione di molti documenti e cartelle cliniche, la scomparsa delle salme: dai 200 mila alle 250 mila vittime.
Dopo decine di migliaia di critiche e ironie velenose pubblicate sui Social Network, non solo degli ultrasettantenni, lo Staff di Toti ha fatto marcia indietro, dando la colpa ad un fantomatico “social media manager”. In pratica il presidente ligure sarebbe stato frainteso, le sue parole stravolte ed estrapolate dal contesto. Il concetto originario sarebbe invece: “bisogna proteggere gli anziani. Il cinico è chi non lo fa. Il fatto che le persone oltre i 75 anni siano in pensione consente loro di proteggersi senza per questo dover fermare l’economia del Paese”, ha concluso Toti. Insomma, una toppa peggiore del buco!