Comunicato stampa. Si è svolta l’audizione di Roberto Rinaldi in V Commissione Cultura Consiglio Provinciale Trento. La Petizione contro le dichiarazioni di Sgarbi sul Covid: parole pericolose.
La V Commissione Cultura del Consiglio Provinciale di Trento ha ascoltato Roberto Rinaldi, docente a Bolzano, rappresentante regionale di Articolo 21, e, per ciò che interessa la Commissione, referente della petizione sulle dichiarazioni Sgarbi sull’epidemia da corona virus che ha raccolto e depositato in Consiglio 19 mila 385 firme. (In data 12 novembre le firme sono 20.736, N.D.R). Roberto Rinaldi ha raccontato di aver visto il video di Sgarbi nel quale ridicolizzava la diffusione del virus mentre stava lavorando in ospedale seguendo i suoi studenti Oss in tirocinio in una situazione drammatica. L’intento della raccolta di firme, ha affermato, ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla pericolosità del Covid ed è quindi principalmente di natura sanitaria, senza alcun pregiudizio ideologico e con rispetto per la cultura storico artistica del professor Sgarbi. Un rappresentante così importante di un’istituzione internazionale come il Mart, un nome come quello di Sgarbi ha una capacità enorme di influenzare, in questo caso negativamente, la popolazione esponendola ai rischi di contagio. Paola Demagri (Patt) ha detto di condividere i contenuti della petizione e le parole di Rinaldi ed ha sottolineato l’importanza di diffondere una conoscenza precisa e fondata sull’epidemia senza lasciare spazio ai negazionismi e a quelle che vengono definite fake news.
Alex Marini ( Gruppo Misto) ha affermato che molti personaggi che hanno un ruolo pubblico o che sono famosi tentano di mettere in discussione la diffusione del virus, le misure di protezione e cura. Affermazioni che hanno effetti devastanti e che incitano a comportamenti pericolosi per la salute pubblica. Così come è pericoloso, ha detto il consigliere del Misto, anche chiedere una deroga alla chiusura del Mart. Marini ha detto ancora che andrebbero adeguati i parametri della comunicazione pubblica per stimolare la popolazione a seguire percorsi virtuosi, per prevenire la diffusione dell’epidemia. Rinaldi ha concluso che uno dei problemi è il cosiddetto narcisismo digitale, un disturbo psichico che spinge chi ne è colpito a scrivere sui social in modo compulsivo, a diffondere notizie false e a parlare di cose sulle quali non siamo preparati. La proposta è quella di creare delle forme di educazione sulla comunicazione per riconoscere le notizie false. La creazione di una cultura dell’informazione, della precisione dell’informazione.
Trento 11 Novembre 2020
Antonio Girardi Ufficio Stampa Consiglio Provinciale di Trento