Si chiamava Roman Bondarenko, aveva 31 anni ed era un’artista. É morto giovedí 12 novembre dopo essere stato arrestato e picchiato selvaggiamente il giorno precedente da parte della polizia bielorussia. a Minsk nella ‘Piazza del cambiamento’.
Era uno dei tanti manifestanti che dal 10 Agosto manifesta contro le fittizie elezioni del presidente Alksander Lukashenko. Dal momento in cui si é appresa la sua morte la piazza si é riempita di fiori, di candele e di persone che continuano anche ora a portare anche solo un semplice saluto in segno di solidarietá a questo giovane ragazzo morto per la libertá e la democrazia nel suo paese.
Bondarenko, era un poeta. La scena dell’arresto e della carica della polizia é stata ripresa dalle videocamere di sicurezza e da alcuni telefonini. Alla domanda “cosa state facendo?” da parte di altri manifestanti a chi stava picchiando il ragazzo, la risposta é stata “Stiamo ripulendo la città da quelli come voi”.
Roman é stato trascinato dentro un minibus che era parcheggiato vicino alla strada dove é avvenuto l’arresto, lo hanno picchiato con i manganelli, con una violenza assurda. Il veicolo sul quale era stato fatto salire ‘si scuoteva tutto’, come ha testimoniato chi ha assistito alla scena.
Dopo un po’ il minibus é ripartito ed ha portato il ragazzo nel commissariato di polizia Tsentralnyj (Minsk) e lo ha lasciato fino a quando non é arrivata un’ambulanza a prelevarlo per portarlo in ospedale.
Roman, é arrivato al pronto soccorso giá in coma, privo di sensi, e con gravi lesioni celebrali ed ematomi.
Aveva un trauma cranico e un edema cerebrale; alcuni medici hanno confermato che si trattava di evidenti conseguenze da percosse su tutto il corpo.
Secondo le autorità invece, il giovane aveva solo “un’intossicazione da alcool”.
Per confondere ancor di piú le idee il Comitato d’inchiesta bielorusso, al momento del fermo di Roman aveva confermato le ferite sul corpo, ma il Ministero degli Interni ha riferito che le ferite erano dovute a percosse ricevute dagli stessi sostenitori delle proteste. “Un altro travisamento volontario dei fatti nel tentativo di insabbiare i crimini del regime” – si legge sulla pagina dell’Associazione dei Bielorussi in Italia.
La leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaya ha inoltrato le condoglianze alla famiglia del ragazzo ed ha denunciato la morte “di un uomo innocente”. Ha chieso inoltre di formare una catena umana e rispettare un minuto di silenzio nel Paese nella giornata di venerdí 13 novembre.
Anche l’UNIONE EUROPEA ha condannato le violenze in Bielorussia, esprimendo solidarietá al popolo e porgendo le condoglianze alla famiglia di Bondorenko.
Si legge: “Il 12 novembre, il 31enne Raman Bandarenka è morto dopo diverse ore di intervento chirurgico in un ospedale di Minsk a causa di gravi ferite causate, secondo i rapporti, dalla brutalità di poliziotti in borghese. Questo è un risultato oltraggioso e vergognoso delle azioni delle autorità bielorusse che non solo hanno esercitato direttamente e violentemente la repressione della propria popolazione, ma hanno anche creato un ambiente in cui tali atti violenti e illegali possono aver luogo, ignorando così non solo i fondamentali diritti e libertà del popolo bielorusso, ma anche a prescindere dalle loro vite.
L’UE continua a condannare fermamente la violenza esercitata dalle autorità bielorusse contro manifestanti pacifici, persone impegnate nel movimento per la democrazia, media indipendenti, rappresentanti della società civile o comuni cittadini bielorussi.
Ci aspettiamo che le autorità pongano fine alla violenza e alla persecuzione, rilascino immediatamente e incondizionatamente tutte le persone detenute arbitrariamente, compresi i prigionieri politici, e indaghino in modo completo e trasparente su tutte le violazioni e gli abusi dei diritti umani, e ritengano i responsabili responsabili. L’Unione europea ha già imposto sanzioni a 55 persone responsabili di repressioni violente e intimidazioni ed è pronta a imporre ulteriori sanzioni.”
L’Associazione Bielorussi in Italia “Supolka” ha invitato tutti, coloro che hanno a cuore la causa bielorussa a recarsi dalle 10 in poi di questa mattina 13 novembre, davanti all’Ambasciata Bielorussa in Italia in Via delle Alpi Apuane a Roma per commemorare la morte del giovane Bondarenko Questa
Durante la mattinata molte persone hanno portato fiori, lasciato messaggi acceso candele, ma poco dopo i funzionari dell’ambasciata hanno girato la foto di Roman al contrario non permettendo di vederne l’immagine. La portavoce Ekaterina Ziuziuk a nome dell’associazione ha dichiarato: “Questo atteggiamento da parte delle autoritá bielorusse é vergognoso perché di fatto stanno sostenendo ancora oggi un dittatore sanguinario che non ha avuto nessuno scrupolo a far uccidere un suo stesso concittadino. Roman é la personificazione di tutte le vittime del regime”.