«È giunto il momento che il sindacato si costituisca parte civile nei processi per diffamazione, aggressione, sessismo in rete ai danni delle croniste che finiscono nel mirino per via del loro lavoro. Troppo spesso diamo per scontato che non si possa fare nulla. E invece si può e si deve aprire il confronto, anche lo scontro, se necessario, nelle redazioni, con le istituzioni, con il Garante per la protezione dei dati personali, fin nelle aule dei tribunali, per non lasciare sole le colleghe croniste che vengono molestate e attaccate per via del loro lavoro». Questo l’auspicio espresso dal presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, durante una iniziativa online organizzata dall’associazione Articolo21 in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
«I dati forniti dal Viminale nell’ambito dell’Osservatorio sulle minacce ai cronisti – ha aggiunto Giulietti – ci dicono che sono sempre di più le donne che finiscono nel mirino degli odiatori del web, donne che raccontano le storie degli ultimi e per questo vengono attaccate sui social, messe alla gogna per il loro essere donna e il loro impegno professionale. Occorre allora promuovere una grande iniziativa sulle forme da dare al contrasto, per andare oltre la solidarietà. Dedichiamo il 25 novembre alle giornaliste vittime di violenza di ogni tipo».
Moderati da Roberto Natale hanno partecipato all’iniziativa, fra gli altri, il segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani; la portavoce di Articolo21, Elisa Marincola; la presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari; il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli; la presidente della Cpo Fnsi, Mimma Caligaris; la presidente della Cpo del Cnog, Paola Dalle Molle; la presidente della Cpo Usigrai, Monica Pietrangeli; Anna Del Freo, vicesegretaria generale aggiunta della Fnsi e componente dello Steering Committee della Efj; Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto.
In apertura la direttrice di Rai Radio1, Simona Sala, ha illustrato la campagna “No women no panel”, condotta con la Rai e la Commissione Ue. «Una battaglia – ha spiegato – che deve fare coinvolgere tutte le associazioni di donne ed è solo all’inizio. Non dovranno più esserci iniziative, convegni, appuntamenti pubblici dove le donne non siano adeguatamente rappresentate».