Dal 1961, la Marcia PerugiAssisi è una forte chiamata allimpegno per la pace. E così è anche questanno, nonostante le forti restrizioni imposte dalle norme sanitarie.
Domani 11 ottobre, la Marcia PerugiAssisi si trasformerà in una Catena Umana. Una lunga catena fatta di donne e uomini che credono nella pace e siccome ci credono sono disponibili a fare uno sforzo in più per dare una mano alla pace. La catena si farà in due luoghi, Perugia e Assisi.
In ogni luogo le persone saranno distanziate almeno due metri ma unite dal filo che ciascuno porterà e annoderà a quello degli altri. Quel filo simboleggerà il nostro impegno a tessere nuovi rapporti umani basati sulla cura reciproca e dellambiente.
Le modalità di svolgimento e il programma sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Perugia e che è possibile rivedere sulla Pagina Facebook della PerugiAssisi
https://www.facebook.com/
Sarà possibile seguire in diretta la Catena Umana:
su Rai3, dalle 11.30 alle 12 e dalle 12.25 alle 13.15
sulla WEB TV PerugiAssisi, andando sul sito www.perugiassisi.org
sulla Pagina Facebook https://www.facebook.com/
su Rai Radio1 in diretta dalle 12.30 alle 13.00
su Radio PerugiAssisi, andando sul sito www.perugiassisi.org e sulla freaquenza FM di Umbria Radio
Ci saranno inoltre diversi collegamenti di RaiNews e della Tgr Rai.
Domenica 11 ottobre diciamo insieme che è tempo di fare pace e di prenderci cura gli uni degli altri e tutti assieme della terra in cui viviamo.
per muovere le coscienze
Sarà un gesto di grande civiltà e responsabilità! Staremo fermi, nel nostro metro, per prenderci cura gli uni degli altri, evitare altri contagi e rispettare le regole anticovid.
Non è facile stare fermi. A noi piace camminare assieme. Ma oggi, per ragioni sanitarie, è necessario stare fermi.
Staremo fermi per smuovere le coscienze di chi non vuol né vedere né sentire.
Staremo fermi per smuovere chi deve intervenire ora, non domani. Perché il futuro comincia oggi.
Staremo fermi per difendere i principi e i valori in cui crediamo, che sono iscritti nella nostra Costituzione e nelle fondamenta dell’Unione Europea, nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nella Carta dell’Onu.
Domenica 11 ottobre diamo voce a chi non ha né aiuti, né cure. Ai bambini e alle bambine, alle donne, agli uomini, agli anziani, alle persone con disabilità torturate dal morso della fame e dalle malattie, abbandonati sotto le bombe e loccupazione, nelle mani di dittatori, sfruttatori, carnefici senza coscienza e senza pietà. A tutte le persone che sono in fuga dalle guerre, dalloppressione, dalla fame e dai cambiamenti climatici…
Domenica 11 ottobre diciamo insieme che è tempo di fare pace e di prenderci cura gli uni degli altri e tutti assieme della terra in cui viviamo.
Domenica 11 ottobre diciamo forte e chiaro che tra la vita e le bombe noi scegliamo la vita. Che i nostri soldi devono essere spesi per garantire la salute, leducazione, il lavoro e un ambiente sano a tutte e tutti. Non più per la guerra e per le armi.
Domenica 11 ottobre diciamo con Papa Francesco che dobbiamo costruire una nuova economia che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda. Uneconomia della cura, di pace e fraternità, fondata sulla giustizia, il disarmo e la sostenibilità, che assicuri un futuro a tutti.
Domenica 11 ottobre diciamo con Papa Francesco che dobbiamo investire sulleducazione e costruire un nuovo patto educativo globale per dare ai giovani la consapevolezza e la capacità di affrontare da protagonisti le sfide aperte e costruire un mondo non dico migliore… ma almeno un po meno schifoso.
Sarà un nuovo modo per ringraziare chi sta facendo la propria parte per cambiare le cose che non vanno, dentro e fuori le istituzioni, nel piccolo e nel grande, chi si sta prendendo cura dei malati e dei bisognosi senza distinzioni e disuguaglianze, della nostra salute e della nostra sicurezza, chi lavora mettendo a rischio la propria vita, chi deve prendere le decisioni più difficili.
UNITI DA UN FILO
Ciascuno di noi è un filo. E ogni filo conta per ritessere rapporti nuovi che ci consentano di vivere non come in una giungla ma in una autentica società. Per questo ci devi essere anche tu. Se manca un filo, se un filo si rompe, ne soffrirà lintero tessuto.
Il gesto che faremo di riannodare il nostro filo a quello degli altri significherà la nostra volontà di tessere nuovi rapporti umani basati non più sullindividualismo e la competizione selvaggia ma sulla cura reciproca e sulla cura della casa comune.
Il tessuto che vogliamo ricucire, ricostruire e ricamare è anche il tessuto valoriale di cui oggi sentiamo la grande mancanza: pace, fraternità, dignità, diritti umani, solidarietà, equità, comunità, legalità, cura, accoglienza, inclusione, nonviolenza, giustizia, libertà, dialogo, responsabilità, speranza, partecipazione, umiltà… Questi valori sotto attacco in tante parti del mondo!
ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA
La Marcia PerugiAssisi che si trasforma in Catena Umana (una manifestazione statica con il distanziamento sociale e il rispetto di tutte le norme sanitarie anticovid) è il simbolo della resilienza che devono avere i costruttori di pace per proseguire il lavoro quotidiano che si sono assunti. Con umiltà e determinazione.
La PerugiAssisi che diventa Catena Umana è unassunzione di responsabilità di fronte a tutte le grandi sfide da affrontare. Confermando la data dell11 ottobre, fissata da più di un anno, vogliamo ribadire che nessuno si può permettere di rinviare lappuntamento con le proprie responsabilità.
Ricordiamoci quello che diceva Nelson Mandela: La libertà non esiste mai da sola. Insieme con la libertà cè sempre la responsabilità.