“Mi stai sfidando, mi stai riprendendo in faccia…” insulti e minacce a videomaker di Repubblica

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Sono un giornalista, sto lavorando» la risposta di Valerio Lo Muzio, video-maker di Repubblica, redazione di Bologna «Stai lavorando male, stai lavorando male. Vai, vai. Spegni la telecamera, coglione. Rompi il cazzo? Stai ancora a rompere il cazzo? Stai ancora a rompere il cazzo? Corri…» e poi scatta un inseguimento che costringe Valerio a rifugiarsi tra le file della polizia schierata a debita distanza dalla manifestazione. Già durante la ‘sfilata’ dalla stazione di Bologna a piazza VIII Agosto, lungo via Indipendenza, i cori dei manifestanti erano stati espliciti. «Giornalisti terroristi, giornalisti terroristi…» e poi ancora «Gior-na-lista, sei il primo della lista...», il tutto condito da giudizi non propriamente rispettosi sui cronisti e sul loro lavoro, accusati di diffondere menzogne. Anche il governo e il Primo Ministro Giuseppe Conte sono stati al centro dei cori, cantati da quelle poche centinaia di persone che si sono ritrovate davanti alla stazione di Bologna, nella tarda serata, per poi tentare di raggiungere piazza Maggiore. Sono state fermate in piazza VIII Agosto, dove in diversi hanno preso la parola tra la folla, rigettando le accuse di essere esponenti di Forza Nuova «Siamo cittadini che chiedono il rispetto della Costituzione...» è stato detto al megafono.

«Saluti romani durante l’inno d’Italia – dice Valerio Lo Muzio – e un tentativo di di bloccare la libertà d’informazione tutelata dall’articolo 21. Se conoscono la Costituzione, si vede che un paio di articoli se li sono dimenticati: oltre all’articolo 21, dovrebbero ripassare il principio costituzionale secondo il quale non si può ricostituire il partito fascista. Perché si può parlare di una manifestazione di estrema destra? Perché su Telegram e Whatsapp sono circolati ‘manifesti’ che sollecitavano alla partecipazione alla manifestazione, con i simboli di CasaPound e Forza Nuova. Inoltre, tra i manifestanti erano riconoscibili soggetti inseriti in un certo mondo degli ultras, sia per quanto riguarda il calcio che il basket bolognese».

Una cosa fa un po’ sorridere il collega di Repubblica, Valerio Lo Muzio «Durante la ‘sfilata’ in via Indipendenza, una persona ha cercato di impedirmi di riprendere la testa del corteo, mettendosi davanti alla telecamera. Gli ho detto di spostarsi, perché così mi impediva di lavorare e lui mi ha risposto: Anch’io sto lavorando, sto facendo servizio d’ordine…».

Probabilmente il giornalista è da considerare un pericolo per la pacifica manifestazione bolognese, che ha visto le forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa per fronteggiare i manifestanti tra i quali – stando a Repubblica in edicola stamattina – sarebbe stato notato anche l’ex consigliere regionale del M5s, Giovanni Favia. Una volta esaurita la fase più concitata della serata, Valerio è stato raggiunto da un paio di “omarelli” bolognesi, che avrebbero accusato il giornalista di aver istigato i manifestanti. E questa è la cosa più triste di tutta la serata.

*Portavoce Articolo21 Emilia Romagna


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