“Il governo sta per avviare la procedura ufficiale per la normalizzazione delle relazioni con Israele. L’informativa del primo ministro Abdalla Hamdok è pronta e appena sarà formato l’organo legislativo di transizione, cosa che avverrà in tempi rapidi come previsto dalla dichiarazione costituzionale, la misura sarà approvata”.
Così Haider Badawi Sadiq, un portavoce del governo, contattato telefonicamente, conferma l’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attraverso l’addetto stampa della Casa Bianca, Judd Deere, che il Sudan ha accettato di stabilire normali relazioni diplomatiche con Israele.Nelle scorse ore si e’ tenuto un colloquio tra Trump, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il capo del Consiglio sovrano sudanese Abdel Fattah al Burhan e il premier sudanese Abdalla Hamdok. L’accelerazione sarebbe resa possibile dalla decisione del presidente Donald Trump di rimuovere il Sudan dalla lista dei Paesi sponsor del terrorismo. Gli osservatori prevedono che l’accordo sia destinato a consentire i primi passi nelle relazioni economiche e commerciali, tra cui l’istituzione formale di legami diplomatici – mai esistiti tra i due Paesi – e lo scambio di ambasciatori. Da mesi voci finora mai confermate in via ufficiale parlavano di un possibile imminente accordo di normalizzazione tra Sudan e Israele, sulla scia di quanto accaduto con Emirati Arabi Uniti e Bahrein (Accordi di Abramo). La questione della normalizzazione tra Sudan e Israele e’ stata sollevata il 15 settembre scorso in un incontro avvenuto a Washington tra il premier Benjamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. In precedenza, nel febbraio scorso, il primo ministro israeliano Netanyahu aveva incontrato in gran segreto il presidente del Consiglio sovrano sudanese Abdel Fattah al Burhan ad Entebbe, in Uganda.
L’annuncio della normalizzazione fra Israele e Sudan e’ avvenuto nello stesso giorno in cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha informato il Congresso della decisione di rimuovere formalmente il Sudan dalla lista dei Paesi considerati sponsor del terrorismo. Lo rende noto la Casa Bianca in un comunicato, precisando che la decisione e’ stata presa dopo che le autorita’ sudanesi hanno trasferito, come promesso, i 335 milioni di dollari alle vittime del terrorismo statunitense ed alle loro famiglie. “Il presidente Donald J. Trump ha informato il Congresso della sua intenzione di revocare formalmente la designazione del Sudan come sponsor statale del terrorismo. Cio’ fa seguito al recente accordo del Sudan per risolvere alcune richieste di risarcimento delle vittime del terrorismo e delle loro famiglie”, si legge nella dichiarazione. All’inizio di questa settimana Trump aveva preannunciato la decisione con un messaggio su Twitter nel quale aveva parlato di “ottime notizie” sugli sviluppi della richiesta sudanese. La decisione, lungamente attesa, e’ stata resa possibile dopo che Khartum ha accettato di pagare un risarcimento per le vittime degli attentati del 1998 contro le ambasciate statunitensi in Kenya e Tanzania, condotti da al Qaeda mentre il suo fondatore Osama bin Laden viveva in Sudan.
“La decisione è per noi un aiuto alla transizione, ci permetterà di ottenere prestiti internazionali e gli aiuti necessari per rilanciare l’economia nell’attuale periodo di crisi, oltre che per alimentare gli sforzi del percorso democratico portato avanti con duro lavoro dal premier Hamdok” conclude Sdiq.