Fluctuat nec mergitur. E’ il motto che accompagna la figura della caravella, simbolo ufficiale della città di Parigi sin dal 1210 e che ricorda che la città puo’ oscillare, essere sbattuta dai flutti e dai venti dell’avverso destino ma che non affonda. Questo lo si intuisce anche ammirando le migliaia e migliaia di persone (rigorosamente con mascherine) scese in piazza non solo a Parigi, ma a Tolosa, Bordeaux, Marsiglia, Strasburgo per rendere omaggio a Samuel Paty, un insegnante di storia e geografia barbaramente assassinato soltanto per aver voluto difendere il diritto di satira.
Di momenti cosi Parigi ne ha vissuto già tanti e forse ne vivrà ancora nella sua travagliata storia ma ogni volta sorprende come la città e la nazione riescano a risollevarsi compatte per difendere strenuamente la propria libertà. E’ lo spirito civico, l’esprit citoyen e repubblicano che rende questa città e questo paese una fenice sempre pronta a risorgere dalle sue ceneri. La degna risposta all’assassinio del professore di storia Samuel Paty era questa dimostrazione di forza, unità, di spirito laico e repubblicano. Migliaia e migliaia di persone che hanno sfidato i divieti di assembramento anti-Covid19, riunendosi in Place de la République, la piazza simbolo delle lotte politiche e sociali e dalla rivalsa contro l’oscurantismo terrorista. Migliaia di persone che brandivano cartelli con scritte “no al totalitarismo del pensiero” o “je suis un enseignant” hanno omaggiato la memoria di Samuel Paty, un eroe della libertà di espressione che avrebbe preferito vivere e continuare ad insegnare la libertà di espressione agli studenti.
Numerose personalità politiche, tra cui il primo ministro Jean Castex, il sindaco di Parigi Anne Hidalgo e il leader degli Insoumis Jean-Luc Mélenchon si sono ritrovati in piazza assieme ad insegnanti, studenti per offrire il proprio omaggio e difendere la libertà di insegnare. Perché non è solo il diritto di satira e la libertà di espressione ad essere state colpite mortalmente. E’ anche la libertà d’insegnare agli alunni quello spirito critico e quell’approccio meno dogmatico e più polivalente all’esistenza che servirà a preservare le nostre società dalla barbarie. Dall’estrema sinistra ad alcuni rappresentanti della destra, sembra che lo spirito di Charlie si sia ritrovato dopo anni di buio e divisioni. L’Eliseo ha annunciato che un tributo nazionale sarà pagato mercoledì in coordinamento con la famiglia dell’insegnante assassinato, senza specificare il luogo. Il consiglio dipartimentale di Yvelines ha proposto di rinominare con il suo nome la scuola media dove Paty insegnava.
Intorno alla statua in Place de la République, eretta per onorare la repubblica e le sue sacre libertà conquistate col sangue, si sono viste sventolare bandiere tricolori, cartelli sui quali si poteva leggere “è buio nella terra delle luci” ma anche “Sono musulmano, sono contro la violenza, sono per la libertà di espressione”, “sono figlio di un insegnante” o “sono un insegnante”. Si, oggi possiamo dirci tutti insegnanti e quella di domenica, ancora una volta nella piazza di tutte le rivolte e di tutte le battaglie, è stata la degna risposta di una città e di un popolo la cui luce non vuole declinare verso il buio.
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