The Jump, di Giedré Zickyté, tra i primi film in programmazione nella Selezione Ufficiale della XV Festa del Cinema di Roma – una co-produzione Lituania-Lettonia-Francia – é un bellissimo ed interessantissimo docu-film, tratto da una storia vera: quella del marconista lituano Simas Kudirka che, imbarcato su di una motovedetta della marina sovietica, la Sovietskaya Litva, il 23 novembre del 1970, durante i colloqui tra le delegazioni USA-URSS su i diritti di pesca nell’oceano atlantico, saltò sulla motovedetta della US Guard, la Vigilant, chiedendo asilo politico. Un salto incredibile, di circa tre metri, che Kudirka si decise a compiere allorché le due motovedette, sospinte dai flutti oceanici, vennero a trovarsi affiancate.
Dapprima, accolto e tenuto in isolamento sulla Vigilant dagli Ufficiali Usa nel tentativo di proteggerlo dalle sicure ritorsioni degli Ufficiali sovietici che ne pretendevano la restituzione accusandolo di alto tradimento, dopo un’estenuante interlocuzione con l’Alto comando della US Cost Guard e il Dipartimento di Stato USA, il Capitano della Vigilant fu costretto a consegnare Kudirka agli Ufficiali della marina sovietica. Fu così che che a tarda sera, sei marinai sovietici ottennero il permesso di salire a bordo della Vigilant per riportare il giovane fuggiasco, dopo averlo “ammorbidito”, sulla Sovetskaya Litva.
Al suo rientro in Lituania, Simas venne processato per alto tradimento, condannato a 10 anni di reclusione ed internato in un Gulag.
Una storia drammatica, quella raccontata dalla pluripremiata regista lituana, che ebbe una eco mondiale nei primi anni ’70 – ma forse ancora poco conosciuta in Italia – con una serie di proteste in tutti gli Sati Uniti in cui veniva chiesta a gran voce la libertà per Simas.
Attraverso i rapporti di testimoni oculari, alcuni filmati d’archivio, e una drammatica rievocazione degli accadimenti fatta dall’oramai 90enne Kudirka, la regista Giedre Zickyte ci trascina in un momento della storia recente in cui la ragion di Stato Usa prevalse sul diritto umanitario: il diritto d’asilo!
Nelle note di regia, Giedré Zickyté racconta di essere attratta dalle storie di persone in cerca della libertà e dal dramma connesso a queste scelte. In lei è ancora vivido il ricordo di quando, a dieci anni, la sua Patria, la Lituania, riconquistò l’indipendenza. “Non dimenticherò mai quella sensazione, era come il primo amore, così pieno di sogni e di speranza….. A volte mio figlio mi chiede: Mamma, raccontami di quei tempi in cui la Lituania non era ancora libera… A tutt’oggi non so ancora perché i sovietici non potessero produrre i chewing gum con cui fare le bolle…”.