I leoni – spelacchiati – da tastiera non vanno mai in vacanza.
Succede che in un paesino della provincia di Lecce, Salice Salentino, un vigliacco da social (ché vigliacchi sono, coloro che gettano fango sulla gente senza nemmeno il coraggio di metterci nome e cognome) decida di buttare infamanti accuse su due medici condotti, uno appena andato in pensione, l’altra appena subentrata, cercando di manovrare la stampa all’uopo, parlando di “compravendita illegale di pazienti”
E sarà smascherato, come è giusto che sia, perché non ci si può girare dall’altra parte.
I fatti:
Leggo in data 19 ottobre tramite uno screenshot su una testata locale, che pure conosco e su cui scrivono stimati colleghi, di un’inchiesta (un’inchiesta, non si costruisce in 10 righe!), Secondo cui a Salice Salentino ci sono anzi, ci sarebbero medici di famiglia che “vendono” i propri pazienti ad altri colleghi prima di andare in pensione.
Quel medico è il mio. E se pure lo vedessi non ci crederei. E non ci credo.
Questa è la prima notizia INFONDATA e diffamatoria.
Decido di andare a fondo, più di qualcosa non quadra, carattere e mestiere invocano chiarezza.
Sento l’editore responsabile della testata, e mi conferma che quell’articolo non è mai stato pubblicato, non esiste! Si tratta di una FAKE NEW (e siamo alla seconda) costruita ad arte, ed infatti compare solo ed esclusivamente come screenshot!
Come a dire, un solo gesto, tante vittime: il medico, la collega che lo sostituirà e la testata giornalistica.
Non posso tacere né da giornalista né da paziente. E, se questi sono i fatti, il responsabile o i responsabili di questo gesto scellerato vanno individuati dalla polizia postale e perseguiti secondo la legge.
Anche in famiglia abbiamo dovuto cambiare medico e ci è stato posto un ventaglio di possibilità e di nomi tra cui scegliere liberamente.
Conosco benissimo la persona in questione, la sua storia e la storia della sua famiglia, persone di alta moralità e dedite alla prossimità quotidiana.
E lo difendo a spada tratta, senza il bisogno di chiedermi quali fonti abbiamo innescato la nascita di questa notizia.
Al pari, vanno difesi i colleghi della testata locale online che, come ho avuto modo di sentire dall’editore, si rivolgeranno subito alle autorità competenti per fare luce sull’accaduto.
Questa storiaccia reclama verità. Da tutti i punti di vista.
Articolo21 Presidio Puglia, si è già mosso presso le autorità competenti e vi aggiorneremo in tempo reale.
Fabiana Pacella, portavoce Articolo21 Puglia