La chiarezza è un’arma potente e rara. E come la usa Davigo fa paura a chi vive di ambiguità. Così la sua permanenza nel CSM, l’organismo di autogoverno della magistratura, è stata l’occasione per liberarsi di questo giudice “ingestibile”, invocando il raggiunto limite d’età. E qui è nato il problema: Davigo ha 70 anni e questo gli impone la pensione, ma l’art. 104 della Costituzione definisce in 4 anni la durata del mandato nel CSM e Davigo ne ha consumati solo due. Quale prevale tra questi due principi?
Il quesito era in bilico, ma a far pendere la bilancia verso la decisione di fine carriera è stata anche la “fama” del magistrato. Un uomo libero e competente, che con la sua capacità di comunicare è diventato la bestia nera dei faziosi, non solo nella magistratura. Infatti quando gli imbonitori da talk show tentano di stordirlo con ragionamenti inconsistenti, vengono regolarmente smascherati con poche e affilate parole. Uno così non è certo ben visto dall’establishment, ma a noi cittadini Davigo ha offerto il servizio pubblico della sua chiarezza. E se il CSM non lo vuole, l’ex-magistrato dovrebbe continuare la sua opera di libero “chiaritore” con una rubrica fissa in un quotidiano. Sarebbe un prezioso antiappannante nei tanti scandali che politici corrotti e giornalisti gregari cercano di opacizzare.
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