Il figlio del noto collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, dopo avere conseguito il diploma, non ha potuto iscriversi all’università nella località protetta nella quale attualmente risiede senza rinunciare alla propria copertura. L’Associazione Cortocircuito ritiene che sia necessario che il programma di protezione dei collaboratori di giustizia sia in grado di proteggere e tutelare adeguatamente le famiglie di coloro che decidono di collaborare con la giustizia e rinnegare la propria partecipazione all’associazione di stampo mafioso. Attraverso le preziose testimonianze dei collaboratori di giustizia è possibile indebolire le organizzazioni criminali di stampo mafioso. Soprattutto per contrastare la ‘ndrangheta, che si fonda sui legami familiari, risultano fondamentali e, in certi casi, decisive le informazioni che provengono dall’interno dell’organizzazione per capire le logiche e gli interessi mafiosi. Le mafie sono organizzazioni criminali camaleontiche che si caratterizzano per la capacità di adattamento a contesti e territori molto diversi. Di conseguenza queste informazioni possono essere utili anche per anticipare le azioni criminose perpetrate dalle organizzazioni mafiose. Inoltre, la finalità rieducativa della pena, sancita dalla Costituzione, si concretizza anche tramite la realizzazione di un efficace programma di protezione per coloro che decidono di collaborare con la giustizia e per i loro familiari. È fondamentale che coloro che intendono cambiare vita e decidono di collaborare con la giustizia vengano accompagnati in questo percorso dalle Istituzioni preposte a questa funzione. È molto importante che i familiari dei collaboratori di giustizia siano adeguatamente protetti. Se così non fosse significherebbe compromettere irrimediabilmente la libera scelta di collaborare con la giustizia e il prezioso contributo che queste testimonianze rappresentano per la lotta alle mafie.