Merawi Gerima, regista al suo debutto con Residue nelle Giornate degli autori, ci spiega così il suo film: “Ogni volta che torno nel mio vecchio quartiere, un altro amico d’infanzia se n’è andato, è scomparso, è in carcere o è stato ucciso. Un quartiere vivace che nel corso del tempo è stato annientato dallo spaccio di droghe, dai disinvestimenti e dagli eccessi della polizia. Ora, a parte le poche famiglie sopravvissute, non troverai alcuna traccia della nostra esistenza. Il quartiere è stato raso al suolo. Si ha come l’impressione che la nuova e luccicante comunità abiti là da sempre, come se quel luogo non sia stato costruito sulle nostre ossa. Residue è il mio tentativo, con le parole di Dominique Christina, di “rimpolpare quelle ossa”.
“Residue” – in italiano residuo – racconta di Jay studente di colore che, dopo aver trascorso un lungo periodo in California, torna a Washington D. C, a Q. Street, dai suoi. Con l’intenzione di girare un film va alla ricerca delle sue origini. Il quartiere dove ha vissuto da bambino si è ristrutturato e trasformato, con conseguente cambiamento della composizione sociale. Adesso gli afroamericani sono pochi e vi abitano i bianchi in case migliori. Jay però è intenzionato a ritrovare le tracce di un passato che non c’è più. Demetrius, il suo migliore amico d’infanzia, non è lì e nessuno vuole dirgli dove sia : molti hanno paura che le sue domande nascondano un interesse poliziesco. Jay comprende di essere diventato un estraneo e per sfuggire al senso di solitudine e frustrazione fa visita al suo ultimo amico, Dion, in carcere. Incontro che gli lascia dentro ulteriore impotenza. Poi, anche Jay, per un banale diverbio, rischia di essere risucchiato in questa deriva …
Merawi Gerima è nato a Washington. Origine che ha caratterizzato il suo lavoro. Residue è il frutto di un’impresa collettiva, autoprodotta, resa possibile dallo sforzo di quelle stesse persone che il film tenta di rappresentare. Un esperimento acerbo, le cui pennellate impressionistiche, senza filo di Arianna nella costruzione narrativa, rischiano di far perdere allo spettatore l’orientamento. Lo spunto però è sociologicamente interessante, soprattutto in questo particolare momento della storia dell’America: l’amico Demetrius che il protagonista non riesce a rintracciare è la scomparsa di una vita che non ha potuto contare. Merawi Gerima porta a Venezia, nella sua personale testimonianza, la voce di Black lives Matter.
Residue
Regia Merawi Gerima – Sceneggiatura Merawi Gerima – Durata 90′ – Paesi Stati Uniti
Interpreti Obinna Nwachukwu [Jay], Dennis Lindsey [Delonte], Taline Stewart [Blue], Derron Scott [Mike], Jacari Dye [Jay, giovane, Julian Selman [Demetrius, giovane], Melody Tally [Lavonne], Ramon Thompson [Reggie]