Alcuni giorni sono ormai trascorsi da quella tragica notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 quando, a Colleferro, Willy Monteiro Duarte è stato massacrato di botte e già il suo radioso sorriso delle foto giovanili si diluisce nel nostro ricordo. Si sono fatti funerali partecipati, riunioni pubbliche, articoli su articoli, ma l’incalzare delle notizie e delle novità, piano piano, sta scalzando i temi sollevati da quella vile aggressione.
Ma a questo destino di oblio, comune a tante tragedie della vita di cui si è avuta notizia, non vogliamo rassegnarci. Willy era diverso. Era un giovane appartenente ad una famiglia immigrata da Capo Verde che lo aveva educato secondo i principi della solidarietà, della fratellanza e dell’umanità, principi seguiti fino a donare la sua vita per proteggere un amico. Qui in Italia si era dedicato agli studi e al lavoro in gastronomia. Con questa educazione e con questi sacrifici la famiglia Monteiro Duarte aveva quindi messo a frutto tutte le potenzialità che il nostro Paese aveva messo a disposizione per la formazione dei giovani e Willy aveva conquistato anche la cittadinanza italiana. È questo il migliore risultato cui può aspirare uno Stato come il nostro, in cui il calo demografico ha raggiunto livelli allarmanti e dove il 25% della popolazione ha oltre sessantacinque anni di età.
Ci sembra quindi giusto che a un giovane come Willy venga intestata una legge che riguardi proprio la cittadinanza dei figli degli immigrati che qui in Italia studiano e si preparano alla vita. Una legge che permetta loro di confidare che, studiando diligentemente ed impegnandosi in un comportamento corretto, saranno ammessi nella nostra collettività senza ansie e senza problemi, accolti come nostri figli e come promessa di una diffusa proiezione della cultura italiana nel futuro.
Sarebbe questa anche la risposta migliore a quei giovani indigeni che invece preferiscono percorsi deviati verso la violenza e la prevaricazione.
Chiediamo alle istituzioni di impegnarsi per dotare l’Italia di una nuova legge sulla cittadinanza a favore dei giovani delle seconde generazioni di immigrati come Willy, il modo migliore per onorare il suo ricordo.
Comunicato dell’Associazione Migrare – www.migrare.eu