Al Cortile di Francesco 2020 l’omaggio a Giancarlo Siani a 35 anni dalla morte, con Paolo Siani, fratello del giornalista, in video collegamento con il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento, Padre Enzo Fortunato, e il Presidente della FNSI, Beppe Giulietti:
“Per Giancarlo – ha ricordato Paolo Siani – era decisivo scuotere le coscienze dei ragazzi, soprattutto quelli a rischio, per far capire che la scelta di arruolarsi nei clan camorristi, che sembrava e sembra vincente, porta invece alla morte. Per questo continuiamo a parlare ai ragazzi di Giancarlo, e far parlare Giancarlo: è fondamentale. Ha visto il male e lo ha raccontato con estrema precisione“.
Siani ha anche parlato della sua battaglia per chiedere verità e giustizia: “Ho trascorso molti anni a chiedere giustizia, ed ero solo, o meglio, abbastanza solo. In quegli anni sentivo necessità di avere al mio fianco i sindacati e l’Ordine dei giornalisti, ma non si era percepita l’importanza della legalità e della lotta a questo sistema camorristica. Pensate che quando andavo nelle scuole a chiedere di parlare di Giancarlo e di camorra neanche i presidi capivano cosa c’entrasse la scuola“.
E alla domanda su che tipo di giornalista sarebbe oggi Giancarlo, e quale giornalista invece ricorda Giancarlo, Siani ha risposto “con sofferenza, perché la mafia ce lo ha tolto”, di non poter sapere che tipo di giornalista sarebbe Giancarlo oggi. “So invece che ci sono tanti ragazzi come lui, ‘abusivi’, che scarpinano in territori difficili in cerca di notizie. Ragazzi che fanno uno dei lavori più belli, raccontare quello che succede nel mondo, per pochi euro, per avere la soddisfazione di raccontare e cambiare il mondo. Spesso infatti sono giornalisti per migliorare la società, e anche se non li vedete, esistono e meno male che esistono“.
Per il Presidente della Fnsi, Giulietti, è stata una “giornata di impegno per il futuro e non solo per ricordare questi maledetti 35 anni passati dalla morte di Giancarlo”
“Condivido molto l’idea del fratello e della fondazione, ossia creare dei presidi di lettura, portare il libro nei quartieri difficili e lì insegnare a leggere e a comprendere l’impegno di Giancarlo per la legalità e l’informazione”.
(dal sito sanfrancescopatronoditalia)