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Bielorussia. Protesta delle donne in piazza. E scattano gli arresti

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Mentre a Minsk e nelle principali città della Bielorussia continuano anche oggi, domenica 20 settembre, le proteste di piazza contro il regime di Alexandr Lukashenko, e gli arresti di centinaia di persone, tra cui tre giornalisti, a Milano l’associazione bielorussi in Italia ha organizzato in piazza del Duomo un flash mob contro la repressione. Il gruppo delle manifestanti di Milano, composto praticamente tutto da donne, era vestito di bianco e rosso, colore della bandiera  Bielorussa. Alcune avevano un vestito “da sposa” , a rappresentare la misoginia del dittatore , che nei suoi discorsi propagandistici paragona la “ sua” Bielorussia a una bella sposa che non deve ribellarsi ma stare sempre al fianco del marito . Presente al flash mob anche una delegazione di Fnsi, Federazione Europea dei giornalisti e di articolo 21.  “Lukhashenko – dichiarano le ragazze bielorusse di Milano – è anche un misogino e più volte ha dichiarato che una donna non potrebbe mai essere presidente , perché non è abbastanza forte per assumere una simile responsabilità “.  Affermazioni che stridono in modo particolare guardando queste donne, giovani, determinate , che hanno organizzato il flash mob milanese e che domenica 27 saranno ancora in piazza a Milano per una manifestazione più ampia contro la repressione In atto nel loro Paese. Le donne sono state grandi protagoniste delle proteste di piazza sia a Minsk che nelle altre città e la polizia di regime non ha risparmiato la brutalità nei loro confronti. Tra le arrestate è finita pure la 73enne Nina Bahinskaya, diventata una icona del movimento di protesta. Si parla di 10mila persone arrestate senza motivo.

I giornalisti sono anche loro tra i bersagli preferiti del regime. La Federazione europea dei giornalisti (Efj) ha più volte lanciato un appello all’Unione europea perché intervenga con sanzioni dirette sui responsabili della repressione in Bielorussia ma il direttore, Ricardo Gutierrez, nei giorni scorsi si è dichiarato deluso da una risposta di fatto mancata da parte dell’Unione in difesa della libertà di stampa nel paese.

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