Si stavano preparando da settimane e si sapeva che al rientro dalle ferie sarebbe stata questa la prima piazza calda dell’autunno infuocato che ci aspetta. A Roma oggi i no vax erano abbastanza da preoccupare per il mancato rispetto delle norme anti covid, ma la manifestazione è stata utile a scattare la fotografia di chi c’è dietro la protesta contro quella che viene definita la “dittatura sanitaria” per l’obbligo di indossare mascherine e osservare il distanziamento. L’aumento di casi positivi degli ultimi giorni non li ha fermati. Bandiere tricolore, cori “libertà, libertà” e un popolo di contestatori rigorosamente senza mascherina, tanti striscioni contro il Governo di “criminali”. E un comun denominatore: molti volti della destra profonda che alimenta la protesta partendo dagli “italiani affamati” cui nessuno pensa. Tutti parlano di “strategia del terrore”. In prima fila ci sono nomi assai noti negli ambienti neofascisti della capitale: Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, il vicesegretario Giuliano Castellino, l’ex di Avanguardia Nazionale Vincenzo Nardulli. La sfilata dei no mask ha un’alta impronta politica e non ci sono solo i neofascisti ma anche esponenti del movimento ex Forconi che qualche anno fa ha animato la protesta degli agricoltori. Il primo raduno nazionale dei negazionisti è stato anche accompagnato da inviti delle maggiori cariche istituzionali, tra queste il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ad evitare azioni irresponsabili in un momento così delicato, alla vigilia dell’apertura delle scuole. Tutto inutile. E’ possibile che i manifestanti, o almeno i capi, avessero un obiettivo diverso, quello cioè di mettere in discussione la strategia complessiva contro il Covid, in linea con quanto fanno alcuni capi di Stato negazionisti nel resto del mondo. Tra i contestati pure Paopa Francesco, da tempo nel mirino dei sovranisti. La presenza di Forza Nuova e di Castellino in particolare è stata la prova che si trattava di un’iniziativa nata nel ventre della destra nostalgica. Giuliano Castellino ama le manifestazioni anche se non sempre vuole essere ripreso ed è il motivo per cui ha aggredito due giornalisti de L’Espresso al cimitero del Verano due anni fa nel corso delle commemorazioni per Acca Larentia, fatti per i quali è stato condannato in primo grado a cinque anni e mezzo di reclusione. Molti degli slogan che si sono sentiti in piazza girano da settimane sui social, diffusi da movimenti cosiddetti no vax, o mamme informate, nonne in prima linea, donne che non vogliono la dittatura sanitaria sui bambini e altro negazionismo sparso. Sullo sfondo c’è sempre il richiamo al complotto e alla povertà indotta dalle misure anticovid e dal blocco deciso durante la fase più acuta. Ad agosto il Ministero dell’Interno aveva parlato di una ripresa delle manifestazioni di protesta sociale in autunno. Dietro la prima, quella di ieri, si è visto cosa c’è, un movimento dalle connotazioni eversive, posto che i movimenti fascisti “sarebbero” vietati dalla nostra Costituzione.