Il conto alla rovescia è cominciato ad agosto. Il vaccino anti Coronavirus è un po’ come la bomba atomica. Chi vincerà la “guerra del vaccino” potrà puntare sulla supremazia globale: sanitaria, economica e, soprattutto, politica.
Vladimir Putin punta ad arrivare primo. Il presidente russo per primo l’11 agosto ha annunciato trionfalmente: «Stamattina è stato registrato il vaccino contro il Coronavirus per la prima volta al mondo». Agli scettici ha replicato: il vaccino «funziona in modo abbastanza efficace», è stato testato anche su una delle sue due figlie. Per rimarcare le ambizioni del vaccino anti Covid-19 lo ha battezzato in modo altisonante: “Sputnik V”, lo stesso nome del primo satellite lanciato nel 1957 dall’Unione sovietica nello spazio. Il farmaco dovrebbe essere disponibile entro il 2020 per combattere la pandemia. Il 27 agosto ha rilanciato con l’arrivo di un secondo vaccino: «Il nuovo farmaco sarà pronto a settembre».
Subito dopo si è piazzata la Cina. La Repubblica popolare cinese il 17 agosto ha dato la sua prima approvazione a un possibile vaccino anti Coronavirus. Il nome è complicato: Ad5-nCov.
Gli Usa, che sembravano in vantaggio nella corsa, ancora non hanno messo a punto un farmaco. Donald Trump il 6 agosto si è limitato ad annunciare «importanti progressi». Ma il presidente americano si è mostrato ottimista: «Penso che avremo il vaccino prima della fine dell’anno, forse molto prima della fine dell’anno».
Anche l’Italia, non certo una grande potenza, è impegnata nella corsa. L’Ospedale Spallanzani di Roma il 24 agosto ha comunicato la svolta: la prima dose di un vaccino anti Covid-19 è stata inoculata a una donna cinquantenne, offertasi come volontaria per la sperimentazione. Probabilmente la cura sarà disponibile entro la prossima primavera. Il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha sottolineato sia l’importanza sanitaria sia quella politica dell’iniziativa: l’Italia «entra da protagonista nella “guerra dei vaccini”: non per arrivare prima, ma per arrivare meglio…avere un vaccino italiano significa non essere schiavi e servi di altri Paesi che diranno “io prima”».
La pandemia fa paura. Ha colpito in tutto il mondo in maniera tragica, causando quasi 850 mila morti e oltre 25 milioni di contagiati. Le conseguenze sociali ed economiche sono state disastrose: fabbriche chiuse e milioni di disoccupati. Non è un caso se, ad ogni notizia positiva sul vaccino, le Borse internazionali brindano risalendo la china. Il vaccino anti Coronavirus è una importantissima leva per l’egemonia mondiale. Stati Uniti, Russia e Cina ne sono consapevoli. E non lesinano nella propaganda.