Grazie al Recovery fund, l’Ungheria riceverà aiuti ingenti, pari a un terzo del pil, ma gli oppositori del Governo Orban ritengono che in fondi saranno distribuiti dal Governo in modo da favorire solo i soggetti e le lobby filogovernative nella speranza anche di strangolare le possibilità di ripresa dei gruppi legati all’opposizione, che è riuscita a vincere nelle elezioni locali.
È necessario che la Commissione europea vigili e cerchi di far arrivare finanziamenti di emergenza ai media indipendenti ungheresi, dopo che l’ultimo grande portale di informazione libera, Index, ha visto nelle scorse settimane la cacciata del direttore e la dimissione di tutti i giornalisti, seguita da manifestazioni di piazza. È anche necessario che la Ue avvii una grande inchiesta indipendente sulle concentrazioni proprietarie che riguardano appunto i mezzi di informazione del Paese. I quali sono sempre di più in mano a personaggi legati al Governo.
Cercare di indirizzare i fondi per sostenere la libera informazione conta di più delle dichiarazioni di solidarietà.
A questo appello si è unito sui social il direttore della Federazione europea dei giornalisti, Ricardo Gutierrez. La Efj è sostenuta in questa battaglia anche dalla Fnsi, che la settimana scorsa ha organizzato con Articolo 21 l’iniziativa internazionale online #nobavaglioungherese.