In base ai principi deontologici del giornalismo e al superiore Articolo 21 della Costituzione, abbiamo accolto la richiesta del segretario di Stampa Romana Lazzaro Pappagallo di rispondere alle parole del Segretario nazionale Fnsi Raffaele Lorusso. Vogliamo comunque precisare quanto segue.
Articolo 21 dà spazio, come sempre, a tutte le voci, pratica che non tutti seguono, persino tra siti di giornalisti, anche alcuni ufficialmente preposti alla rappresentanza della categoria.
Non poche volte, come Associazione, come singoli iscritti o collaboratrici e collaboratori del sito, e come comunità di Articolo 21, abbiamo subìto attacchi pesanti, carichi di odio e di insulti e minacce, e ci siamo sentiti soli, cancellati dal silenzio persino di alcuni con ruoli istituzionali nella categoria; ma non abbiamo mai permesso che la rabbia e la delusione si trasformino in rancore, facendoci dimenticare il nostro principio cardine che è creare dialogo, costruire ponti e non muri, e soprattutto usare la parola per comprendersi e non per lanciarla contro gli altri come pietra.
Per questi motivi, rinnoviamo fiducia nel Segretario Lorusso, nel presidente Giulietti, nel segretario Usigrai di Trapani e in tutte e tutti quanti in questi mesi e, in particolare, negli ultimi giorni, sono stati con noi nel ribadire i principi democratici, difendere la libertà di stampa e schierarsi al fianco di croniste e cronisti d’inchiesta che ricostruiscono gli scenari mistificati dagli odiatori da tastiera, e per questo sono oggetto di un tiro al bersaglio che ha come ultimo obiettivo la Costituzione e il diritto di cittadine e cittadini (quindi anche dei giornalisti) di esprimere la propria opinione, con le parole e con il voto.
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