A sei mesi dall’arresto sabato 8 agosto mobilitazione via Twitter per Patrick Zaki promossa da Amnesty International Italia
Fermato il 7 febbraio all’aeroporto del Cairo, dov’era arrivato da Bologna, la città in cui studia, per un breve soggiorno presso la sua famiglia, dopo lunghe ore di sparizione forzata Patrick Zaki è comparso il giorno dopo negli uffici della procura della città di Mansoura.
Indagato per cinque diversi capi d’accusa contenuti in un mandato di cattura emesso nel settembre 2019, quando era già in Italia, da allora la detenzione preventiva è stata sempre prorogata, attraverso udienze sommarie nelle quali – salvo che nell’ultimo caso, dove sono stati disposti altri 45 giorni di carcere – Patrick neanche è stato presente.
Nel corso di questi sei mesi, gli amici di Patrick, l’Università di Bologna, il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna, insieme ad associazioni, giornalisti, artisti e alcuni parlamentari hanno incalzato il governo italiano a chiedere con fermezza la scarcerazione di Patrick: è innocente e, in quanto sofferente d’asma, a rischio di contagio da Covid-19.
Sabato 8 agosto, con una mobilitazione via Twitter, la richiesta di scarcerare Patrick si leverà ancora più forte.