Spesso tanti libri interessanti te li ritrovi tra le mani casualmente. Una sera d’estate, nata per ritrovare qualche amico e scambiare qualche chiacchierara in un momento dove questo Paese vuole superare le criticità imposte dal Covid e da tante altre cose. Punto di convergenza delle belle e inaspettate dune di sabbia del litorale Domizio e sullo sfondo, però, le colate di cemento del villaggio Coppola. Ma la voglia di stare insieme è forte, tanti amici e tutti, in un modo o nell’altro, impegnati a raccontare la propria terra. Così nasce la riflessione su questa serata, grazie al prezioso dono di Daniela Volpecina che mi porge con affetto “La storia di Signora Natura & Signor Petrolio”, una favola scritta da Nicola De Toro con illustrazioni di Roberto Caramiello e pubblicata su carta riciclata con il contributo dell’associazione Icaro’s Fly Treckbikewalk di Faicchio, nel beneventano. Una realtà che guarda con attenzione alla riappropriazione dell’ambiente e al rilancio dell’agricoltura con la produzione, non industriale, di prodotti locali.
Una favola per bambini, ben scritta, ma che potrebbe o dovrebbe essere letta insieme agli adulti, che affronta la contrapposizione tra il bello e il brutto, la necessità di salvaguardare il Creato e la voglia infinita di prestarsi al profitto che non tiene conto e rispetto di niente e nessuno. In questa breve e intensa storia in un giorno come tanti, Signora Natura decide di scrivere una lettera al Signor Petrolio, per invitarlo ad una cena in un castello dove si dice dimorassero fate, elfi, gnomi e ci fossero custodi che nessuno aveva visto. Ma il Signor Petrolio, vestito sempre di nero, che fuma sigari lunghi ed emana odori sgradevoli, non è per nulla contento di questo invito. Lui è sempre affaccendato con il proprio lavoro, che rispetta ritmi sempre più vertiginosi e che non si dispiace di inquinare se tutto questo gli consente di aumentare i propri guadagni. Signora Natura non disdegna, continua ad avere fiducia su un eventuale ripensamento del Signor Petrolio. Trascorsi parecchi giorni, le speranze di Signora Natura naufragano perché l’invito non viene accettato. Il Signor Petrolio appallottola la lettera facendosi risucchiare nuovamente dagli impegni di lavoro.