Stava andando tutto bene nella campagna elettorale di Fondi, in un lembo lontano, seppur famoso, della provincia di Latina. Il “prescelto” di Forza Italia a succedere all’ex primo cittadino, nel frattempo divenuto parlamentare europeo, stava già rilasciando interviste come fosse in carica. Il centrodestra, pure se un po’ malconcio, sa di vincere a Fondi, feudo del senatore Claudio Fazzone. Ma poi, una mattina di agosto, è arrivata l’Anpi, l’Associazione Nazionale dei Partigiani, a svelare la faccia scura, nerissima, di questa campagna elettorale. Ed è la faccia di Cristian d’Adamo, un giovane tifoso laziale che si guadagna da vivere facendo il pizzaiolo, candidato al consiglio comunale che inneggia tranquillamente al fascismo e se ne vanta. E nessuno aveva detto nulla, non i suoi colleghi di lista ma nemmeno gli altri. Cristian compare in foto del suo profilo social dietro i manifesti di Forza Nuova, con alle spalle un manganello, inneggiante al Duce, sì Mussolini. Per descriversi ha postato questa frase: “Laziale e fascista; naziskin, negazionista, omofobo, xenofobo, antidemocratico, anticostituzionale, anticomunista e antisemita”. Una confessione, non si sa quanto consapevole dei veri contenuti, alcuni prossimi all’integrazione di reati. Cristian ha 32 anni ed è tra i più giovani candidati nella lista civica “Giulio Mastrobattista sindaco” l’avvocato penalista scelto da Fratelli d’Italia per contrapporsi alla forte candidatura di Forza Italia e a quella, debole ma significativa, del Partito Democratico. Il 2 settembre prossimo arriverà a Fondi per un comizio la leader di Fdi Giorgia Meloni a sostenere i suoi sul territorio in una provincia dove il partito è messo più che bene, conta un europarlamentare, un senatore e molti amministratori locali. L’Anpi provinciale sorveglia la situazione e già qualche settimana fa aveva criticato proprio l’avvocato candidato sindaco per un supposto saluto romano in un comizio, accusa smentita e anzi il candidato sindaco aveva rimarcato la sua estrazione culturale democratica e la sua storia personale lontana da derive autoritarie. Ma subito dopo è arrivata la grana di Cristian d’Adamo che non risparmia nulla del corollario fascista sul suo profilo social. L’Anpi ha chiesto agli altri candidati della stessa formazione di prendere le distanze da D’Adamo e di escluderlo dalla lista, anche se ormai è tardi poiché tutti i candidati ammessi sono parte della competizione in corso, semmai si porrà un problema dopo il voto in caso di elezione a consigliere. L’avvocato Mastrobattista ha già preso le distanze da d’Adamo e lanciato un hashtag ma questo “incidente di percorso” ha richiamato l’attenzione su quella che finora sembrava una campagna elettorale immersa nel tepore estivo, senza grandi slanci e che ha tenuto, accuratamente, fuori dal dibattito molti temi scomodi, per esempio la questione della presenza di condizionamenti esterni su alcuni operatori del Mof (Mercato ortofrutticolo di Fondi, la spa partecipata dalla Regione Lazio), nonostante prove giudiziarie recentissime.
(in foto il candidato in un’immagine del suo profilo social)