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Armi alla Somalia, L’Espresso pubblica documenti inediti della Cia. Un passo avanti nelle indagini sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

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Un altro tassello, importante, è stato aggiunto alla ricostruzione della verità sull’agguato ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuto a Mogadiscio  nel marzo del 1994. Questa mattina L’Espresso ha pubblicato un’inchiesta di Andrea Palladino basata su documenti inediti della Cia, ottenuti con l’accesso agli atti in base al Foia e dai quali emerge con chiarezza lo scenario in cui maturò il duplice omicidio. In quel periodo Modagadiscio era il crocevia di un traffico di armi imponente e pericoloso come segnala un documento, ora disponibile,  datato agosto 1993, nel quale gli agenti degli Usa segnalavo un aumento del flusso di armi dirette alla fazione islamista. L’Espresso delinea uno spaccato in cui il ruolo di alcuni trafficanti italiani era assai rilevante e ciò contribuisce a tratteggiare quello che stava succedendo in Somalia quando Ilaria Alpi andò lì per raccontarlo. Ecco perché questi documenti adesso verranno richiesti formalmente dalla Federazione Nazionale della Stampa per il tramite dell’avvocato Giulio Vasaturo, che la rappresenta quale parte offesa nel procedimento volto ad arrivare alla verità sull’agguato. “Lo straordinario lavoro di Andrea Palladino, giornalista rigoroso e attento, ci dimostra che avevamo ragione nel chiedere di approfondire i legami tra Italia e Somalia in relazione al traffico di armi. – dice il Presidente della Fnsi – Giuseppe Giulietti – Oggi stesso chiederemo ai legali della Fnsi di fare istanza per acquisire agli atti la documentazione nel solco di quanto sta portando  avanti il comitato, presieduto da Mariangela Gritta Gainer e del quale fanno parte UsigRai e Articolo 21. Abbiamo sempre detto che non bisognava arrendersi e che il lavoro giornalistico avrebbe potuto e dovuto affiancare quello degli investigatori. #Noinonarchiviamo oggi è più valido che mai. La Fnsi chiede alla Procura di Roma di esaminare e acquisire al più presto i documenti trovati da L’Espresso”.  Il 4 ottobre scorso il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma aveva rigettato la richiesta di archiviazione del pm e disposto nuovi approfondimenti con una ordinanza di venti pagine nella quale si sottolinea la necessità di ulteriori e approfondite verifiche visto che in passato ci sono stati troppi errori dolosi, anche sotto il profilo giudiziario, “che hanno reso ancor più arduo l’accertamento dei fatti”.  Sono 12 i punti su cui il gip chiede altre verifiche e tra queste c’è il ruolo di un imprenditore italiano di cui parla oggi l’inchiesta di Palladino. L’imprenditore è Giancarlo Marocchino. Sempre il gip di Roma nella stessa ordinanza aveva disposto di acquisire atti relativi al fascicolo di indagine sulla morte del giornalista Mauro Rostagno, ucciso nel 1988 al fine di stabilire se esistono punti di contatto tra le due storie


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