S’intensifica la repressione contro i giornalisti in Algeria.
Il 24 agosto il tribunale di primo grado di Costantina ha condannato a due anni di carcere Abdelkrim Zeghileche, direttore di Radio Sarcabane, per i reati di “insulto al presidente della Repubblica” e “minaccia all’integrità del territorio nazionale”.
Le accuse si sono basate sui contenuti di due post pubblicati da Zeghileche su Facebook.
Nel primo, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune è definito “un frodatore portato al potere dalle forze armate”; nel secondo si invoca la creazione di partiti politici. Tutto qua.
Zeghileche è in carcere dal giorno dell’arresto, il 23 giugno.
La sua condanna segue di due settimane quella di Khaled Drareni, che il 10 agosto è stato giudicato colpevole di “minaccia all’integrità del territorio nazionale” e “istigazione a manifestazione non armata” e condannato in primo grado a tre anni di carcere. L’unica “colpa” di Drareni è di aver seguito le manifestazioni del movimento di protesta “Hirak”.
Drareni, rappresentante di Reporter senza frontiere per l’Algeria, corrispondente da Algeri per l’emittente francese TV5 Monde e fondatore e direttore del portale Casbah Tribune, è in carcere dal 27 marzo. Il processo d’appello inizierà l’8 settembre.