A 74 anni di distanza sono attualissime le parole di Umberto Elia Terracini pronunciate durante i lavori dell’Assemblea Costituente a proposito di rappresentanza democratica. Alla vigilia del prossimo referendum sono illuminanti. Ecco cosa disse durante la seduta per la Costituzione del 18 settembre 1946.
” – il numero dei componenti un’assemblea deve essere in certo senso proporzionato all’importanza che ha una nazione, sia dal punto di vista demografico, che da un punto di vista internazionale”
– “se nella Costituzione si stabilisse l’elezione di un Deputato per ogni 150 mila abitanti, ogni cittadino considererebbe quest’atto di chirurgia come una manifestazione di sfiducia nell’ordinamento parlamentare”
– “quanto alle spese ancora oggi non v’è giornale conservatore o reazionario che non tratti questo argomento così debole e facilone. Anche se i rappresentanti eletti nelle varie Camere dovessero costare qualche centinaio di milioni di più, si tenga conto che di fronte ad un bilancio statale che è di centinaia di miliardi, l’inconveniente non sarebbe tale da rinunziare ai vantaggi della rappresentanza”
– “le argomentazioni contrarie […] in realtà sembra che riflettano certi sentimenti di ostilità, non preconcetta, ma abilmente suscitata fra le masse popolari contro gli organi rappresentativi nel corso delle esperienze che non risalgono soltanto al fascismo, ma assai prima, quando lo scopo fondamentale delle forze anti progressive era la esautorazione degli organi rappresentativi rappresentativo s’incomincia sempre col limitarne il numero dei componenti, oltre che le funzioni”.