Oggi una delegazione della Federazione Nazionale della Stampa Italiana sarà ricevuta dal Presidente della Camera, Roberto Fico, per sollecitare la desecretazione di tutti gli atti relativi all’agguato in cui rimasero uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Ed è una di quelle tappe che hanno il sapore della speranza pur appartenendo ad un percorso lungo e complicato di ricerca della verità, mai del tutto svelata su cosa accadde quel giorno di marzo di 26 anni fa a Modadiscio e cosa successe anche dopo, tra bugie, ritardi, depistaggi, errori. L’avvocato Giulio Vasaturo, che rappresenta la Fnsi come parte offesa nel procedimento sull’assassinio dei due giornalisti, consegnerà la documentazione finora disponibile e già nel fascicolo del Tribunale di Roma e che solo con la completa desecretazione potrà essere integrato al punto da consentire finalmente la ricostruzione dei fatti, nonché di accertare eventuali, e più che probabili, responsabilità omissive. Sempre nel corso dell’incontro sarà consegnata la documentazione raccolta sin qui in relazione al caso irrisolto sulla scomparsa avvenuta a Beirut ormai più di 40 anni fa del giornalista Italo Toni e della sua collaboratrice Graziella De Paolo. Il loro viaggio per documentare la condizione di vita dei profughi palestinesi fu interrotto bruscamente perché si sono letteralmente perse le tracce di entrambi. La delegazione che andrà dal Presidente Fico è composta dal Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, dall’avvocato Giulio Vasaturo, dal segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, e dall’onorevole Mariangela Grita Gainer che da anni segue da vicino la vicenda Alpi-Hrovatin.
“La desecretazione è un punto delicatissimo, fondamentale per conoscere la verità sull’agguato del 1994 a Mogadiscio. Già, il ’94. Non è troppo lontano per non sapere ancora cosa successe? Questo vogliamo ribadire al Presidente della Camera, – dice il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – avremmo voluto farlo il 20 marzo ma c’è stato di mezzo il Covid. Ora torniamo alla carica, è una promessa che abbiamo fatto alla mamma di Ilaria ed è un obiettivo di tutti i giornalisti italiani che, lo ricordiamo, hanno chiesto, con tutti i giornalisti Rai, rappresentati da Usigrai, di essere considerati parte offesa nel procedimento. Noi non archiviamo. E non rinunciamo nemmeno a cercare verità e giustizia per Toni e De Palo. Val la pena ricordarlo in tutte le sedi, compresa quella prestigiosa della Camera dei Deputati. Il Parlamento italiano può aiutare tutti noi nella ricerca di queste verità, desecretando gli atti e mettendoli a disposizione dei giornalisti che seguono con passione e convinzione queste due storie per raccontarle a tutti noi e restituire memoria ai colleghi uccisi”.