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Segnale dall’allarme – La mia battaglia VR

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Milano, Teatro Franco Parenti – Sai già che sarà una tortura perché il testo è il Mein Kampf di Adolf Hitler e le capacità di Elio Germano di rendere quanto mai attuale e vicino ciò che mette in scena ti colpiranno come  un cazzotto nello stomaco; starai al gioco fino alla fine lottando contro la tua voglia di urlare. Non sai però che una tortura ancor più grande ti attende nella sala perché le regole imposte al teatro nei giorni odierni lo rendono una esperienza difficile: mascherina, plexiglas a dividere i corpi. Si fa quasi fatica a rilassarsi, a respirare, e in questo caso specifico si aggiunge il visore per la realtà virtuale a completare l’opera. Impacchettati, distanti, quasi soffocati, tenendo la testa un pelo fuori dall’acqua che diventa torbida man mano che le parole si sciolgono e l’atmosfera rilassata che crea Germano si chiarisce. È un modo per tenerci uniti, farci guardare tutti in una unica direzione, farci sentire parole chiare che non possono essere fraintese: è là che si annida la più sporca finzione, che l’acqua si fa sempre più scura, torbida. Tieni la testa un pelo fuori per vedere se ce la fai a non bere un’acqua putrida fatta di mistificazioni, invettive, inviti a compattarsi a favore dell’unità nazionale, contro lo straniero, contro tutto quello che potrebbe essere diverso da te, che tradisce una presunta natura.

Nel suo monologo orrorifico Elio Germano tiene in equilibrio la dimensione colloquiale con il pubblico e l’enfasi di una recitazione del testo che si fa via via più attoriale, irrigidendo lo schema dell’ascolto in un climax paralizzante. Insieme ad Omar Rashid ha lavorato sul concetto di nero assoluto, sia in senso tecnico sia in senso letterale: il pubblico è immerso in un gorgo, in un vuoto partecipato, in cui è vietata allo spettatore come all’attore ogni distrazione e ogni forma di fuga.
Lo spettacolo in realtà virtuale riesce solo parzialmente a rendere l’emotività e l’esperienza del palcoscenico: siamo seduti in un teatro ma immersi in un altro teatro, possiamo guardarci attorno e dalla prima fila della platea seguire l’attore in scena e in mezzo al pubblico. Non accediamo a una dimensione terza, né possiamo agire direttamente con una scelta di movimento che rende in altri casi la VR molto più coinvolgente. Consideriamolo un primo passo, un primo esperimento di apertura al potenziale del digitale per la cultura.

Teatro Franco Parenti
dal 30 giugno al 9 luglio 2020
Segnale dall’allarme – La mia battaglia VR
regia Elio Germano e Omar Rashid
produzione Gold e Infinito
tratto dallo spettacolo teatrale La mia battaglia


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