BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

“La storia vergognosa. Cuntu d’amore e di riconoscenza all’Umile Italia”. Di Nella Condorelli

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con Enrica Rosso, Carmelo Rappisi, Evelyn Famà, Fiorella Migliore, Matilde Politi, Alfio Antico, con la voce di Francesco Foti, Antonella Bertoli, Margherita Malerba, con I Joculares,

con l’amichevole partecipazione Leo Gullotta e José Luis Ardissone

film documentario 78′, scritto e diretto da Nella Condorelli

La storia vergognosa arriva in sala! Il film documentario di Nella Condorelli sarà proiettato in anteprima il prossimo giovedi 16 luglio alle ore 17,00 nell’ambito del 66.mo Taormina Film Festival,il festival cineatografico internazionale in corso nella splendida località turistica siciliana (11-19 luglio ) con la direzione artistica di Leo Gullotta e Frencesco Calogero, e la produzione Videobank.

In contemporanea, il film documentario sarà ospite della striscia quotidiana di presentazione dei film gestita dal direttore artistico Leo Gullotta sulla piattaforma My movies che trasmette in streaming i film della 66.ma edizione del TaoFest.

La storia vergognosa narra la Grande Emigrazione italiana nel continente americano tra il 1885 ed il 1927, la prima emigrzione di massa nazionale, la più imponente ondata emigratoria europea del tempo, che portò oltre oceano cinque milioni di persone, uomini, donne, bambine e bambini, provenienti da quasi tutte le regioni, del nord e del sud. In maggioranza contadini e braccianti, un questi anni i cenismenti nazionali contano 21 milioni di contadini su una popolazione italiana totale di 31 milioni. Basato su una capillare ricerca storica e su fonti statistiche, ministeriali, letterarie, giornalistiche, il film documentario va dall’emigrazione di massa delle regioni del Nord, con il Veneto in testa, verso l’America latina a partire dal 1876, a quella dalle regioni del Sud, con la Sicilia in testa, verso gli Stati uniti a partire dal 1900. Ricchissimo, ed in gran inedito, il materiale di repertorio rintracciato da Nella Condorelli in archivi europei e americani, oltre che nel repertorio Luce e AAMOD con Nathalie Giacobino e Claudio Olivieri, che permette uno sguardo incrociato sulle due rive, quella di partenza e quella di arrivo, raccontate soprattutto attraverso le voci delle donne. “La storia vergognosa” è prodotto da Factory Film in associazione con Istituto Luce Cinecittà, con la collaborazione dell’Archivio Storico del Movimento Operaio e Democratico, ed è realizzato nell’ambito del programma Sensi Contemporanei Cinema – Regione Siciliana Assessorato al Turismo Sport Spettacolo Sicilia Film Commission.

Sinossi.

Una giovane donna, Fiorella, quarta generazione di emigranti nel continente americano, modella affermata nel mondo dell’alta moda, torna in Sicilia da dove i suoi bisnonni emigrarono nel 1910, spinta dal desiderio di conoscere a fondo una storia che la riguarda: la Grande Emigrazione italiana, l’imponente ondata migratoria che, a cavallo tra fine Ottocento e primi del Novecento, portò nel continente americano più di cinque milioni di italiani.

Fiorella incontrerà un teatro quasi magico e una compagnia di artisti di strada, la compagnia di Mnemosina, la primattrice che aiutata da Pircanti, il narratore ambulante siciliano custode delle Storie, sta preparando uno spettacolo su quella generazione di emigranti.

Ecco spuntare un diario inedito, un pacco di lettere, le testimonianze di tre giovani donne, Norina maestra veneta «figlia della filanda» emigrata da Monte Pasubio nel 1887, Maddalena e Provvidenza, contadine siciliane, emigrate dai Monti Sicani nel 1907 e nel 1914, che  si raccontano e raccontano.   Cosa lasciarono sulla riva di casa, cosa trovarono sull’altra riva.

Mentre via via fotografie, frammenti di immagini del primo cinema, canzoni, documenti, e gli articoli di un giovane cronista povero, Adolfo Rossi, emigrante anch’egli da Rovigo a New York a Rio de Janeiro, ricostruiscono lo scenario corale della prima emigrazione di massa italiana.

Seguendo i nostri artisti in una viaggio un pò reale un pò magico, alla riscoperta di una parte della sua identità, Fiorella ne conoscerà anche le pagine più censurate. Mentre il viaggio di quei lontani dimenticati nostri emigranti, partiti a cercar lavoro e riscatto sociale, si fa metafora di tutti i « viaggi della speranza » del Novecento, di oggi.

Tre domande all’autrice e regista Nella Condorelli

  • Perché hai deciso di fare un film documentario sulla Grande Emigrazione italiana nelle Americhe primo Novecento ? Molti direbbero che è un tema superato, e persino scomodo

Non credo che si sappia tutto sulla Grande Emigrazione italiana nelle Americhe, e non credo neppure che ce ne ricordiamo abbastanza. In Italia, il primo convegno di studi dedicato a questo argomento è stato fatto all’Università La Sapienza di Roma negli Anni Ottanta, quando era ormai era passato quasi un secolo da quegli eventi. Ma, nella mia scelta c’è anche una motivazione personale e femminista : sono figlia di emigranti, mia madre è nata e cresciuta in Sud America. A metà degli anni Trenta, quando aveva solo nove anni, tornò in Sicilia con la famiglia per conoscere i luoghi e i parenti rimasti ma, a causa della morte improvvisa del nonno durante il viaggio, finì per restarci per sempre. Quella Sicilia le era estranea, mia nonna era lucana e neppure capiva il dialetto siciliano. Si rifugiarono nello spagnolo, la lingua di nascita ad Asuncion. Per tutta la vita mia nonna, mia madre e le sue sorelle hanno continuato a parlare tra loro solo in castigliano. Usavano anche espressioni guaranì che col tempo ci divennero familiari. L’aspetto femminile della Grande Emigrazione italiana non è mai stato compiutamente indagato, con questo film documentario ho voluto anche scavare nelle storie inedite delle donne emigranti, riportandole alla luce e restituendogli dignità storica anche per contribuire alla ricostruzione della storia delle donne, oggetto di importanti studi femministi nazionali ed internazionali.

  • Perché hai scelto questo titolo «La Storia Vergognosa »?

Nei miei ricordi di famiglia, e negli scritti di molti emigranti, c’è qjuesto senso « di vergogna » nei confronti della condizione di emigrante. Come se emigrare fosse una colpa ed una responsabilità personali. E’ un sentimento imposto dall’esterno, al contrario mia nonna e le sue figlie, per esempio, parlavano di quella esperienza d’emigrazione come di una grande ricchezza, avevano attraversato il «confine ». Quindi, è certamente vero che al cuore del film ci sono i miei ricordi personali, ma ciò che mi interessava raccontare è la vicenda collettiva di questa prima generazione di emigranti. L’Umile Italia che ha costruito due continenti. Che emigrò in cerca di lavoro e benessere per sè e per i figli, quel lavoro che gli era sottratto e negato nella propria terra. Dall’altra parte dell’oceano non fu tutto rose e fiori per loro, trovarono discriminazione e razzismo. Per i figli di quella generazione, l’identità divenne un altro limite, un nuovo «confine ». La cosa interessante è che oggi molti giovani italo-americani, come la nostra protagonista Fiorella, hanno nuovamente superato il limite. Mentre pensavo il film mi è capitato di leggere in rete articoli e interviste che descrivevano la voglia d questa generazione di “nipoti” non solo di conoscere i luoghi da dove partirono i loro bi-snonni, ma di ritrovare la propria componente identitaria e culturale italiana.

  • Che connessioni hai rintracciato con I fenomeni emigratori di oggi? Qual è la domanda centrale del film?

“La storia vergognosa” indaga una pagina di storia e cerca le sue ragioni, cosa spinse milioni di persone ad andarsene dalle proprie case, ombre e luci, sorrisi e pianto, l’utopia e il maligno orizzonte. In questo senso il film documentario fa proprio il compito della memoria nel disordine del presente. Sono le voci che ci vengono incontro dal passato, chiedendo di essere ascoltate, a rivelare connessioni, intrecci, ieri e oggi, e ci spingono a riflettere sulle cause e la natura dei fenomeni che, riproducendosi, precipitano l’umanità nelle grandi tragedie. Disuglianze, pregiudizi, razzismi. La domanda centrale del film è “perchè dimentichiamo?”

La storia vergognosa.

Cuntu d’amore e di riconoscenza all’Umile Italia.

Montaggio Bruno e Fabrizio – fotografia Vincenzo Condorelli AIC – musiche Massimo Zamboni, Riccardo Samperi & Claudio Allia, Andres Laprida, Paolo Zarcone –  colorist Ugo Laurenti  –  montaggio del suono e mix Riccardo Samperi – voci e suoni del repertorio Valerio Scirè – Trucco Antonella Sheila Muzzetta –  Costumi Maria Condorelli e Isabella Fichera – Pitch Claudia Scaccianoce – la canzone Terra è cantata da Aida

Riconosciuto “ Film d’interesse culturale” MIBACT Direzione Generake dekl Cinema, il film documentario gode tra gli altri del patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Paraguay e della FNSI, della collaborazione del Consolato Generale d’Italia a Philadelphia, degli Archivi di Stato di Palermo e Rovigo, dei Comuni di Castiglione di Sicilia, Comiso, Alia.

Video presentazione/Pitch ps://www.youtube.com/watch?v=XPupwYca6U0

www.lastoriavergognosa.com fb The shameful story. A film project twitter #shameful story


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