Sconcerto per la decisione della Procura di Gorizia. Solidarietà a Tiziana Carpinelli da GiULiA e dalle Cpo Fnsi e Usigrai: perquisite la redazione e l’abitazione, di prima mattina, anche i cassetti personali.
Un caso di molestie, due, tre, una violenza sessuale, una giornalista che segue passo passo la cronaca, che racconta sempre “dalla parte di lei”. Il caso diventa un’inchiesta. E la procura apre un fascicolo, contro la giornalista.
Solidarietà alla collega Tiziana Carpinelli del Piccolo di Trieste, che – come ha raccontato il Comitato di Redazione della testata – è stata “oggetto di una doppia perquisizione da parte della Polizia giudiziaria disposta dalla Procura della Repubblica di Gorizia”: con “le forze dell’ordine che di prima mattina si sono recate nell’abitazione privata della giornalista, in quel momento in casa con marito e figlia in tenera età, visionando computer personale e cassetti con gli effetti familiari, e più tardi nella redazione di Monfalcone, dove si è cercato tra gli appunti della collega e nei contatti del suo telefonino privato, ispezionato a propria volta”.
Le giornaliste rappresentate dalle Cpo della Fnsi, dell’Usigrai e dall’associazione GiULiA giornaliste, sottolineano una volta ancora l’importanza di raccontare sui giornali con il linguaggio corretto gli atti di violenza contro le donne, perché solo con una narrazione attenta e dalla parte di lei, l’informazione può essere valido contributo per affermare una cultura di rispetto. Per questo esprimiamo tanto più sconcerto per l’operazione decisa dalla Procura di Gorizia e rinnoviamo la vicinanza con la collega Carpinelli, che con i suoi articoli ha dato sostanza al decalogo che giornaliste e giornalisti si sono dati con il “manifesto di Venezia”.