Pensionati in Grecia, è arrivato il nuovo sogno. Pensionati di serie B e di serie A. I pensionati da qualche anno sono costretti a giocare uno speciale campionato: al posto del pallone ci sono le tasse, al posto della gioia del gol c’è il miraggio della pensione esentasse o con lo sconto fiscale.
I pensionati di serie A sono quelli che emigrano all’estero: chi risiede per almeno sei mesi e un giorno in paesi come il Portogallo e la Slovacchia non paga un solo euro di tasse. Stesso discorso per Ungheria, Bulgaria, Lituania: l’assegno previdenziale è riscosso al lordo, esente da imposte. Per un anziano italiano significa avere una pensione molto più alta: da noi l’Irpef sulle pensioni varia dal 23% fino al 43% per i redditi maggiori. Poi ci sono da aggiungere l’Irpef regionale e comunale. Un vero salasso.
All’estero ci sono anche nazioni, come la Tunisia e Cipro, che chiedono imposte minime ai pensionati stranieri: il 5% o poco più. Anche lì il successo è strepitoso tra le pantere grigie europee ed americane. Adesso pure la Grecia, mettendo sul piatto le sue splendide isole, progetta di offrire ai pensionati stranieri un nuovo paradiso. Atene nella legge di Bilancio all’esame del Parlamento propone una flat tax, una tassa fissa, solo del 7%. In Italia l’Agenzia delle entrate picchia forte sia sui lavoratori sia sui pensionati Inps: sui primi, però, almeno ogni tanto arriva un bonus fiscale di 80-100 euro, sui secondi niente. Sarà un caso ma oltre 400 mila pensionati italiani vivono all’estero. 3 mila in particolare hanno scelto il dorato Portogallo che diventerà solo un po’ meno dorato (Lisbona progetta di varare una flat tax del 10% per le pantere grigie straniere che in futuro sceglieranno il paese iberico).
Gli anziani sono ambiti. Anche quando godono di una esenzione fiscale totale sono una ricchezza per la nazione ospitante: pagano le imposte indirette, affittano e comprano case, spendono creando lavoro e ricchezza. Così si è aperta una gara nel mondo per attirare pensionati stranieri.
Alla fine anche l’Italia si è mossa. Matteo Salvini nel 2018 annunciò: «Proporrò una zona di esenzione fiscale» in alcune delle più belle zone d’Italia perché «ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno in Spagna e Portogallo per non pagare le tasse sulle pensioni». L’allora vice presidente del Consiglio, ministro dell’Interno e segretario della Lega mantenne la promessa: il governo Conte uno varò una tassa di appena il 7% per le pensioni degli stranieri e degli italiani con contribuzioni previdenziali all’estero. Unica condizione: risiedere in un paese del sud Italia con meno di 20 mila abitanti. Ma anche Salvini deluse. Ancora una volta la quasi totalità degli oltre 22 milioni di pensionati italiani è rimasto a bocca asciutta: nessuno sconto fiscale perché non sono stranieri e non hanno contributi previdenziali esteri. Se vogliono pagare meno tasse, a 70 anni o oltre, devono emigrare verso paesi più ospitali. Pensionati in Grecia nel mare incontaminato di una delle tante isole, al sole quasi esentasse a due passi dall’Italia: ecco il nuovo sogno.