Lunedì 27 luglio alle 18.00 ci ritroveremo in Piazza San Silvestro a Roma per chiedere al Governo italiano e agli Stati europei di interrompere i finanziamenti alla cosiddetta guardia costiera libica, di chiudere ed evacuare i centri di detenzione trasferendo i migranti fuori dalla Libia e di promuovere corridoi umanitari per garantire alle persone in fuga di trovare protezione senza mettere a repentaglio la propria vita.
Gli uomini, le donne e i bambini che prendono il mare dalle coste libiche fuggono da situazioni di estrema miseria, regimi dispotici, persecuzioni tribali, conflitti etnici, guerre e catastrofi ambientali. E in Libia sono sottoposti a violenze, estorsioni, detenzione, sevizie, stupri e torture.
Qualche giorno fa, il 16 luglio, la Camera dei Deputati per il quarto anno consecutivo ha approvato il finanziamento della missione italiana in Libia, che prevede il sostegno economico alla cosiddetta guardia costiera libica e un’attività di formazione e addestramento dei suoi componenti.
Lo consideriamo un atto gravissimo. La guardia costiera libica è la stessa che non ha raccolto la richiesta di recupero del cadavere di un uomo fotografato da Sea Bird, l’aereo della Sea Watch, che si trova in mare da settimane. Ed è la stessa che, ormai da anni, è parte dell’organizzazione del traffico di esseri umani che passa attraverso la Libia. E, ancora, è il corpo militare che non soccorre chi fa naufragio e che riporta i sopravvissuti nei centri di detenzione.
Questa è l’attività criminale che l’Italia ha deciso di continuare a finanziare. Su tutto ciò non vogliamo tacere e, ciascuno nel suo campo e con le sue risorse, proponiamo all’opinione pubblica i seguenti obiettivi, che corrispondono ad altrettante irrinunciabili urgenze:
– Non più fondi alla guardia costiera libica: non si deve finanziare un corpo non ufficiale che svolge il lavoro sporco respingendo le persone intercettate in mare e imprigionandole in decine e decine di centri di detenzione.
– Chiusura ed evacuazione dei centri di detenzione e trasferimento dei migranti fuori dalla Libia: sappiamo a quali orrori sono sottoposte le persone rinchiuse nei centri – governativi e non – in mano a milizie e trafficanti. Queste strutture vanno chiuse.
– Corridoi umanitari per garantire alle persone in fuga di trovare protezione senza mettere a repentaglio la propria vita: l’Italia, d’intesa con altri Stati europei, deve promuovere una grande operazione umanitaria per il trasferimento e il reinsediamento nei paesi di accoglienza delle persone evacuate: così come avviene da anni, se pure per gruppi ristretti, grazie all’opera di organizzazioni internazionali e realtà private di ispirazione religiosa.
Per questo ci ritroviamo in piazza San Silvestro lunedì 27 alle 18.00. L’iniziativa sarà accompagnata dalle letture di Ascanio Celestini, Valentina Carnelutti, Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco.
Tra i promotori e i primi firmatari dell’appello:
Luigi Manconi
Roberto Saviano
Valeria Parrella
Michela Murgia
Sandro Veronesi
Luigi Ferrajoli
Elena Stancanelli
Alessandro Bergonzoni
Nadia Terranova
Ascanio Celestini
Fabrizio Gifuni
Nello Scavo
Maurizio Maggiani
A Buon Diritto Articolo21 Ero straniero – L’umanità che fa bene
Sea Watch
Open Arms Italia
Mediterranea Saving Humans
Mediterranean hope
Medici Senza Frontiere
Centro Astalli
Fondazione Casa della carità “A. Abriani”
Amnesty International
Acli – Associazioni cristiane lavoratori italiani
Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili
Arci nazionale
Oxfam Italia
Terra
Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza – CNCA ActionAid Italia
Legambiente Onlus
Intersos
Associazione Studi Giuridici Immigrazione
Baobab Experience
Alterego – Fabbrica dei diritti
Emma Bonino
Riccardo Magi
Gianni Cuperlo
Matteo Orfini
Erasmo Palazzotto
Laura Boldrini
Alessandro Capriccioli
Benedetto Della Vedova
il manifesto
Radicali
Più Europa
Gad Lerner
Teresa Ciabatti
Hamid Ziarati
Chiara Valerio
Roberto Alajmo
Caterina Bonvicini
Antonio Leotti
Riccardo Chiaberge
Valerio Nicolosi
Riccardo Rodolfi
Silvia Giagnoni
Massimo Coppola
Il logo è di Carmelo Magnafico