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Perù, “Igualmente Visibles” per sostenere le persone transessuali e transgender a cui lo Stato nega ogni diritto

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“In Perù esiste un’intera comunità cancellata dalla coscienza collettiva, sepolta sotto provocazioni, violenza e sfruttamento sessuale”. Inizia così la presentazione del progetto “Igualmente Visibles”, nato da quattro ragazze, provenienti da diverse parti del mondo, unite per affrontare un’emergenza strutturale, aggravata dalla pandemia e dalla crisi.

“La comunità LGBTIQ+ in Perù è stata sistematicamente discriminata e stigmatizzata – racconta Elisa Aste, italiana ma residente a Lima – Nel caso delle persone transessuali e transgender, l’assenza di un quadro normativo specifico ha generato l’annullamento dei loro diritti fondamentali sulla vita, l’integrità, l’identità, la salute, il lavoro e l’istruzione. Le loro vite sono state messe a tacere, rese invisibili”.

Il lockdown in Perù è stato protratto fino al 30 giugno e sta rendendo molto complicata la vita di 60 ragazze. “Abbiamo iniziato a portare loro viveri e beni di prima necessità – continua Elisa – siamo riuscite anche a procurarci un congelatore, molto utile in questa fase per acquistare cibo all’ingrosso. Stiamo unendo le forze, ci stiamo coordinando con una associazione. Ma i fondi non bastano”. Per questo motivo è nata una raccolta fondi su GoFundMe, per sostenere le fasi del progetto “Igualmente Visibles”. “Vorremmo realizzare piccoli progetti di imprenditoria – conclude Elisa Aste – perché l’aiuto si basi anche sulla sostenibilità e non solo sull’emergenza”. Il progetto prevede infatti la creazione di nuove forme economiche per il futuro della comunità, dalla produzione di marmellate a quella di cosmesi naturale, passando per lavori di sartoria.


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