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Migranti e petrolio, ecco cosa ha scatenato le minacce di Neville Gafa’ contro Nello Scavo. Il giornalista: “c’è ancora tanto da raccontare”

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“La strage di migranti di Pasquetta è stata una gara a mentire, a scaricare responsabilità, a occultare omissioni e nascondere il ruolo della ‘flotta fantasma’ dei network criminali libico-maltesi, stavolta adoperata per un respingimento di massa andato male”. Questa frase illuminante apre uno degli articoli di Nello Scavo che più ha contribuito ad una rigorosa, e per questo terribile, ricostruzione della strage di Pasquetta. Ed è probabilmente il pezzo che ha fatto arrabbiare tanto Neville Gafa’, così tanto da averlo spinto a minacciare il giornalista di Avvenire sui social, salvo poi ritrattare per le reazioni che si stanno avendo in Italia e perché Malta è pur sempre un Paese dell’Unione Europea, nonostante sappiamo tutti, purtroppo, quali siano le vergognose condizioni della libertà di espressione sull’isola e quale il potere esercitato dalla politica e dall’economia che conta. Il racconto di Nello Scavo non si ferma di certo per queste ultime minacce che, anzi, sono la prova di quanto possano essere scomode le verità sui migranti e sugli accordi economici che esistono tra alcuni Paesi, Malta inclusa.
Possibile che la cronaca di quanto accade nel Mediterraneo possa aver fatto saltare i nervi a uno come Gafa’?
“Diciamo che la ricostruzione fatta per Avvenire sulla strage di Pasquetta ha svelato un mucchio di bugie che erano state dette sui mancati soccorsi, una storia che investiva Malta e le sue responsabilità e sappiamo che Neville Gafa’, nonostante fosse stato licenziato a gennaio ancora a Pasqua veniva chiamato per il suo ruolo. Lui era al centro di un’inchiesta in quel momento e sulle minacce che sono seguite sui social deve aver influito anche, credo, la considerazione che si ha della stampa in quel Paese”.
In Italia però c’è stata una vera e propria ondata di indignazione nelle ultime ore, da parte di tanti giornalisti, degli organismi di categoria e anche di molti lettori, no?
“Sì, ed è stato davvero importante. Adesso Neville Gafa’ sta tentando di recuperare terreno e si giustifica dicendo che le sue parole erano rivolte alle Ong e non a me, ma in realtà ci sono altre dichiarazioni che smentiscono queste sue stesse affermazioni”.
Sono solo i migranti la parte scomoda di questa storia, o c’è dell’altro?
“Credo che abbia avuto un qualche peso anche l’inchiesta fatta da Avvenire insieme al NyT e al Guardian sul petrolio che dalla Libia arriva in Europa e in quel contesto sono in ballo tanti soldi, una questione finanziaria. Stiamo parlando di un miliardo di euro in un anno e credo che questo abbia fatto perdere la pazienza a Gafa’ che ha dapprima fatto dichiarazioni ai giornali e alle tv locali per  poi passare alle minacce”
Non siete rimasti in tanti a raccontare il dramma dei migranti. Come se la notizia avesse perso di attualità da quando non abbiamo più un ministro dell’Interno che ogni giorno fa post sull’argomento. Perché tu continui con tanta ostinazione?
“Perché c’è la notizia, anzi ce ne sono tante di notizie. Andiamo a vedere cosa succede nelle carceri per esempio. C’è stato clamore per uno dei migranti contagiato dal Covid ma non tutti ci siamo chiesti da dove venisse. Veniva da un carcere, di quelli che pagano alcuni Paesi Ue e credo che dobbiamo continuare a domandarci e a raccontare cosa accade in quelle carceri.

Intanto sul caso Scavo è arrivata anche una nota di solidarietà (e indignazione) della Federazione nazionale della Stampa e dell’Associazione Lombarda dei giornalisti.

”Neville Gafa’ è stato per anni uno stretto collaboratore del governo maltese. In queste ore è tornato alla ribalta per le minacce contro Nello Scavo, rigoroso cronista dell’Avvenire, che, con le sue inchieste, ha svelato e continua a svelare illeciti, truffe crudeltà nella gestione dei migranti e dei respingimenti, a Malta e non solo. Chiediamo al Governo italiano di reclamare immediate spiegazioni, perché a nessuno può essere impunemente consentito di minacciare un cronista che sta svolgendo il suo dovere di Illuminare le zone dell’oscurità”. Lo dichiarano Raffaele Lorusso e Beppe Giulietti, segretario e presidente Fnsi, Paolo Perucchini, presidente Associazione Lombarda dei giornalisti.”Tra le “oscurità” maltesi resta l’assassinio di Daphne Caruana Galizia, assassinata per aver svelato mafie,malaffare,corruzione. Tali minacce sono ancora più gravi perché Nello Scavo è già costretto ad una vita sotto scorta per le minacce dei trafficanti libici.La Federazione della Stampa e l’Associazione Lombarda dei giornalisti, d’intesa con Nello Scavo, segnaleranno l’episodio all’Osservatorio sui cronisti minacciati affinché siano compiuti tutti gli accertamenti necessari e assunte le misure conseguenti. Siamo infine pronti a condividere tutte le azioni,in tutte le sedi, compresa quella giudiziaria, che saranno decise e promosse dal suo giornale e dalle tante associazioni che si riconoscono nell’impegno professionale, etico e civile di Nello Scavo”.


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