La Corte Costituzionale ha detto chiaramente che sul carcere per i giornalisti è necessario intervenire e che una riforma è “urgente alla luce delle indicazioni della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo”. Una scelta, quella della Consulta, rispettosa delle prerogative del legislatore, al quale viene dato, però, un tempo limitato per decidere. Sono contento, è un risultato straordinario. Lo è per me e per tutta la squadra del SUGC, perché la decisione di presentare quella eccezione di incostituzionalità al tribunale di Salerno, alla quale è seguita anche quella del tribunale di Bari, è stata presa in una stanza del Sindacato unitario giornalisti della Campania, durante una delle nostre tante riunioni allo sportello antiquerele con l’avvocato Giancarlo Visone, che ringrazio (ringrazio anche l’avvocato Francesco Paolo Chioccarelli che ci ha rappresentati in udienza). Da quella piccola stanza di via Cappella Vecchia a Napoli abbiamo scatenato un terremoto. Si è innescato un cambiamento che arriva dopo 72 anni di storia (la legge sulla stampa è del 1948). Finalmente si mette mano a una vergogna tutta italiana, che contribuisce a spingere il Paese in fondo alla classifica mondiale sulla libertà di stampa. È una vittoria del Sindacato dei giornalisti, della Fnsi tutta, che ha lavorato su più fronti, non affidandosi soltanto alla via giudiziaria, ma cercando, attraverso il segretario Raffaele Lorusso e il presidente Beppe Giulietti, interlocutori nel Governo e nel Parlamento perché si metta mano alle riforme.
Ci sono due modi per rappresentare i colleghi: parlare da dietro a una scrivania sui massimi sistemi facendo demagogia, puntando il dito contro chi prende iniziative, come fanno i leoni da tastiera, oppure prendere decisioni assumendosene le responsabilità. Abbiamo sempre optato per la seconda strada.
Ma la battaglia sul carcere non finisce qui, ora la palla passa al Parlamento. Ci faremo sentire. Dovrei dire qualcosa su chi in maniera pervicace cerca di mettere il cappello su questa iniziativa, evito, i casi umani li lascio ad altri. Avanti tutta. Viva il Sindacato.
(nella foto la conferenza stampa dello scorso 8 giugno presso il Sugc a Napoli)