“Trieste è una delle prime città italiane a raccogliere l’appello di Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo ai sindaci, lanciato lo scorso anno dal Festival del giornalismo di Ronchi dei Legionari, Gorizia, a dedicare una panchina alla libertà d’informazione e all’articolo 21 della Costituzione. Se mai ce ne fosse stato bisogno, la recente emergenza sanitaria ci ha confermato quanta importanza abbia la libertà d’informazione e il lavoro dei giornalisti in una democrazia degna di questo nome. Il prezioso lavoro di tanti redattori e altrettanti collaboratori, freelance e precari ce lo ha ricordato nei mesi della pandemia, che sta aggravando la drammatica crisi dell’editoria italiana”.
Lo ha detto Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg, all’inaugurazione della “Panchina della libertà di stampa”, a Trieste, nel giardino di piazza Hortis. Con lui c’erano fra gli altri il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, i presidenti dell’Ordine dei giornalisti Cristiano Degano e del Rotary Club Trieste Nord Fabio Radetti.
“Panchine della libertà di stampa” sono già state inaugurate a Ronchi dei Legionari, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a Matthew Caruana, figlio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata per le sue inchieste nel 2017, a Torre Annunziata, in collaborazione con la famiglia di Giancarlo Siani, nel ghetto ebraico di Roma, dedicata ai tipografi e ai giornalisti ebrei uccisi nei capi di concentramento. Nei giorni scorsi, in occasione del 40° anniversario dell’assassinio di Walter Tobagi, è stata annunciata la posa di una panchina anche a Milano, nel parco Solari.
(foto FABIANA MARTINI)