Scritto da Bruna Alasia
Latredicesima edizione del Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera, la più importante manifestazione italiana del corto cinematografico d’impegno sociale è stata una kermesse ripensata per conciliare un evento pubblico con le regole anticontagio: cosa che ha messo in evidenza la passione e la volontà dei suoi organizzatori.A fare gli onori di casa il Presidente Diego Righini e il Direttore artistico della manifestazione e della sezione “Cortometraggi” Paola Tassone.
Il 18 giugno i primi 3 corti ad essere proiettati – “Apollo 18” di Marco Renda, “Plastica” di Dario Ciulla, “La Missione” di Alice Murgia – sono stati seguiti da alcuni minuti di approfondimento con il commento – rispettivamente – dei giurati Catello Masullo, Paola Dei, Massimo Nardin. Due premi per il corto “La Missione” di Alice Murgia che si aggiudica “Miglior Opera per la TV”e “Miglior Sceneggiatura” .
Una delle novità principali di questa edizione riguarda l’introduzione di una sezione interamente dedicata ai “Documentari”, nata proprio per venire incontro alla necessità e all’urgenza di tanti registi di raccontare delle storie vere. Direttore artistico il regista, sceneggiatore e attore Mimmo Calopresti . Presentati i primi due documentari finalisti – “Sealand” e “L’abito della Sposa”, proiettati al termine della diretta – commentati rispettivamente dai registi Vincenzo Campisi e Massimo Latini.
#SOCIALCLIP. Prima pioggia di riconoscimenti per la sezione che vede la direzione artistica della cantautrice Grazia Di Michele. “Potesse esplodere questa città” interpretato da La Scala Shepard, si aggiudica il premio per la“Miglior Regia” al regista del videoclip Giacomo Spaconi. “Figli di nessuno” interpretato da Fabrizio Moro feat. Anastasio vince, invece, il premio “Miglior Over #SocialClip” assegnato ai registi Yuri Santurri e Daniele Tofani
Seconda giornata del festival
La seconda giornata del 19 giugnoha visto aprire la sezione dedicata ai corti da“Ma chi ti conosce!”, commentato dal giurato Massimo Nardin. Doppietta di premi per l’opera di Vito Marinelli che si aggiudicail riconoscimento “Migliori Musiche” e “Miglior Attore Young” .A seguire la proiezione di “Apparentemente solo” di Riccardo Trentadue, e di “Roller Coaster” di Manuela Jael Procaccia, cortometraggi approfonditi con gli interventi rispettivamente di Catello Masullo, Vicepresidente vicario della giuria, e della Vicepresidente Paola Dei.
“Va’ pensiero” di Francesco Cabras, brano interpretato dall’Orchestra di Piazza Vittorio, è stata la prima #SocialClip finalista, introdotta dal direttore artistico della sezione, la cantautrice Grazia Di Michele.
Mimmo Calopresti, Direttore artistico della sezione Dpcumentari, ha presentato altri due documentari finalisti: “I can’t stay here anymore”, che racconta la storia di un senzatetto che vive nel cuore di Piazza San Pietro, e “L’estate più bella”, un vero e proprio viaggio nel mondo della disabilità.
Terza giornata del festival
Ad aprire la proiezione dei cortometraggi in concorso il 20 giugno è stato “Burning Red” di Fabrizio Ancillai, e “Il ricordo di domani” di Davide Petrosino, opere approfondite rispettivamente dagli interventi del giurato Massimo Nardin e del vicepresidente vicario Catello Masullo.E’ stato il turno, poi, di “Questo è lavoro” di Federico Caponera, recensito da Paola Dei, Vicepresidente di giuria. A Pietro De Silva è stato consegnato il premio “Miglior Attore.
Per i documentari la quotidianità di sei detenuti della Casa di Reclusione di San Michele, ad Alessandria, è il fulcro del racconto di “Voci di dentro” di Lucio Laugelli, presentato durante la terza giornata di rassegna dal Direttore artistico della sezione, Mimmo Calopresti. A seguire, “Pucundrìa” di Erica De Lisio, documentario girato in una casa di riposo di una piccola città
Pioggia di premi durante la terza giornata del Festival per la rassegna “#SocialClip” che vede alla direzione artistica la cantautrice Grazia Di Michele.“Rim Almar’à” di Francesco Cabras, brano interpretato dall’Orchestra Almar’à, si è aggiudicato il premio “Miglior Musica”. “Dall’iniziativa ‘Parole liberate’, il testo di un detenuto, Giuseppe Catalano, è volato oltre le mura del carcere di Opera per diventare canzone nelle mani di Virginio. Un testo che parla del tempo sacrificato all’interno del mondo chiuso del carcere immaginando la vita e l’amore al di fuori”: questa la motivazione letta dal giurato, il Maestro Vince Tempera, che ha consegnato il premio “Miglior testo” a “Post Scriptum” di Tommaso Ranchino, cantata da Virginio.
La cerimonia di premiazione, che sarà registrata il 22 giugno e condotta da Beppe Convertini e Pino Insegno, andrà in onda in esclusiva su Rai Cinema Channel e RaiPlay. Durante la serata di premiazione del 22 giugno verrà consegnato il Premio Sorriso Rai Cinema Channel, riconoscimento assegnato ad uno dei 50 corti che ha ottenuto più visualizzazioni sul canale appositamente creato da Rai www.tulipanidisetanera.rai.it