La prima settimana di giugno la sociologa e amica Giorgia Butera Presidente dell’Associazione Mete Onlus mi mandó in visione un video contenente immagini davvero raccapriccianti. Il video era stato girato qualche giorno prima nel centro di accoglienza di contrada Ciavolotta ad Agrigento e le era stato inviato da un ragazzo presente all’episodio. Prima di divulgarlo a mezzo stampa ho preferito attendere che la Butera ne denunciasse la gravitá alle autoritá competenti. Nel video si vede chiaramente un poliziotto in servizio schiaffeggiare un ragazzo immigrato tunisino e chiedere di schiaffeggiare a sua volta i suoi compagni con la stessa forza e crudeltá. “Tu qui sei l’ospite e devi rispettare la legge, adesso devi dare uno schiaffo a lui. Così glielo devi dare. Fai l’uomo!”.
Giorgia Butera da anni si occupa anche di immigrazione, appena ricevuto il video é andata personalmente dal Procuratore di Agrigento per sporgere denuncia mostrando le inequivocabili immagini. Dopo la denuncia il pubblico ministero Cecilia Baravelli ha aperto un’inchiesta ed iscritto nel registro degli indagati il poliziotto. Secondo la Procura l’ispettore avrebbe umiliato, con il suo comportamento, il giovane tunisino. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati per abuso di mezzi di correzione. Anche l’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, di cui l’associazione Mete Onlus fa parte, dopo avere appreso dell’accaduto, ha aperto un’istruttoria. Ora il video é al vaglio dei magistrati ed affinché questa vicenda non venga in qualche modo oscurata, come in altri casi di cui l’Italia ha memoria recente tantomeno politicizzata, crediamo sia giusto e leggittimo mostrarlo nella sua versione integrale.
É intollerabile l’atteggiamento del superiore nei confronti di giovani ragazzi immigrati. Si tratta dell’ennesimo abuso di potere che viola la dignitá della vittima. Secondo una delle version plausibili, la reazione sconsiderata del poliziotto sarebbe la conseguenza di un tentativo di fuga durante la quarantena da parte di questi giovani tunisini da poco arrivati in Sicilia che nel video appaiono anche senza le mascherine che sono obbligatorie nei luoghi chiusi. Da notare inoltre la presenza di altre forze dell’ordine che non hanno interrotto in alcun modo questa squallida scena. Non puó non sorgere il dubbio che questo atteggiamento di supremazia nei confornti dei piú deboli non sia stato il primo ed unico episodio riservato ai migranti.
Nel video il poliziotto dice “cosí devi fare!” mostrando in che modo il ragazzo avrebbe dovuto dare uno schiaffo al suo compagno. Il giovane ragazzo tunisino, all’inzio pensa si tratti di un gioco, pensa si stia scherzando e ride confuso senza rendersi conto invece di quello che stava accadendo. A quel punto i ragazzi iniziano a schiaffeggiarsi a vicenda finché uno dei due viene colpito forte sull’orecchio, inizia a piangere e cade a terra.
Non era di certo questa, avrá pensato, l’Italia che aveva sognato durante quel viaggio in mare. Al piú presto deve essere fatta luce su questa tristissima e vergognosa vicenda che offende il grande e onesto lavoro di tutte le forze dell’ordine impegnate da anni con sacrificio e dedizione al tema dell’immigrazione. Dopo la denuncia e la pubblicazione parziale del video Giorgia Butera é stata vittima sui social di attacchi ed offese proprio per aver difeso i migranti.
“Quando accadono fatti come quello del video – ha dichiarato la Butera ad Articolo 21 – é quasi difficile credere che possa essere avvenuto nella mia terra. Come persona, come donna e soprattutto come Presidente di Mete Onlus che da anni si batte per i Diritti Umani internazionali partendo proprio dal territorio non potevo lasciare cadere la vicenda. La denuncia é stata una reazione automatica all’indignazione, non raccontando l’episodio avrei tradito me stessa”.