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Reddito di cittadinanza. Ecco che impatto ha avuto l’emergenza sulla misura

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Su Welforum.it un approfondimento sulla misura di contrasto alla povertà in questi due mesi di lockdown, tra condizionalità sospesa e attività congelate. “L’emergenza ha travolto i servizi e il Rdc non è risultato immune da questo stravolgimento”

ROMA – Condizionalità sospesa, stop a convocazioni dei beneficiari per la sottoscrizione dei patti e nuove prese in carico, almeno fino al 18 maggio. In piena emergenza coronavirus, il Reddito di cittadinanza ha subito una riorganizzazione dei servizi e degli interventi a cui Eleonora Gnan e Carla Dessi hanno dedicato un approfondimento su Welforum.it. “L’emergenza Covid-19 delle ultime settimane ha travolto i servizi, comportando la necessità di un rapido ripensamento della loro organizzazione, delle modalità di lavoro degli operatori e una conseguente rimodulazione degli interventi, a partire dalla risposta ai bisogni più urgenti e non differibili – spiegano le autrici -. Il Reddito di Cittadinanza non è risultato immune da questo stravolgimento”.

La sospensione della condizionalità nell’ambito del Reddito di Cittadinanza è stata predisposta dalla la Nota Ministeriale n. 2191 del 19 marzo 2020, in ottemperanza all’Articolo 40 del Decreto Cura Italia. Una sospensione che, se non dovesse cambiare nulla nel frattempo, terminerà a breve, ovvero il 17 maggio. Con una nuova circolare ministeriale, inoltre, sono state ridotte anche quelle occasioni che richiedevano la presenza dei beneficiari, come le convocazioni dei beneficiari da parte degli parte degli operatori dei servizi sociali dei Comuni e dei Servizi per l’Impiego; le prese in carico dirette, in presenza, finalizzate sia alla sottoscrizione del Patto di inclusione sociale che del Patto per il lavoro oppure anche l’attivazione dei Progetti utili alla collettività e l’obbligo di partecipazione che condiziona il beneficio. “In sostanza, quindi, salvo ulteriori indicazioni, risultano sospese fino al 18 maggio tutte le nuove prese in carico – spiegano le autrici dell’articolo -, mentre, quelle in corso e l’attivazione degli interventi relativi si possono svolgere solo a distanza e tenuto conto del consenso del beneficiario e del suo nucleo”.

Sospesi fino al prossimo 1° giugno (a partire dal 23 febbraio) – stando alle comunicazioni Inps – gli obblighi di comunicazione delle variazioni relative al nucleo familiare, all’attività lavorativa e al patrimonio. “Stesso discorso dicasi rispetto alle variazioni della situazione lavorativa o del patrimonio mobiliare o immobiliare”, spiega l’articolo. “Ora, in fase emergenziale, il termine decadenziale si ritiene sospeso per l’intervallo di tempo definito, sia per variazioni avvenute prima del 23 febbraio, che risultano dunque interrotte, sia per quelle intervenute entro fine maggio, da comunicarsi contando il termine dal 1° giugno”. Infine, sono state ampliate e semplificate le modalità di presentazione delle domande per ottenere il Rdc.

L’emergenza sanitaria ha avuto ripercussioni anche sui servizi. “Rispetto all’organizzazione del lavoro, specie nelle prime settimane di emergenza, i servizi sociali hanno fatto largamente ricorso a ferie e/o congedi – spiega l’articolo -. Ad oggi il lavoro è prevalentemente a distanza e in modalità smartworking, mentre le attività in presenza – opportunamente distanziate e protette – sono occasionali e limitate alle sole questioni urgenti e indifferibili”. Secondo Gnan e Dessi, inoltre, per far fronte alle mutate necessità dovute all’emergenza, sui territori c’è stata anche una riconversione dei servizi. “Anche la gran parte degli operatori dedicati al Reddito di Cittadinanza sono, infatti, stati spostati sugli interventi legati all’emergenza – spiegano le autrici -. Tali attività hanno riguardato in primis il sostegno alimentare, sia in risposta ai numeri verdi, sia nell’analisi delle domande e nella formulazione delle graduatorie di ammissibilità, ma anche la gestione di interventi di tipo amministrativo, di sportelli telefonici di sostegno alle famiglie ed il monitoraggio a distanza di situazioni particolarmente fragili, per lo più relative a minori e disabili”.

Nonostante molte attività connesse al Reddito di cittadinanza siano state “congelate” per via dell’emergenza, come la presa in carico di nuovi casi e le valutazioni multidimensionali del bisogno dei beneficiari già in carico, alcuni interventi sono stati comunque garantiti in maniera “abbastanza generalizzata”, come ad esempio il “monitoraggio telefonico a distanza delle situazioni – si legge nell’articolo -, spesso anticipato dall’invio di un sms tramite la piattaforma GePI al fine di pre-allertare la famiglia ed organizzare al meglio il contatto. Ascolto e sostegno, accoglienza di nuove richieste e di nuovi bisogni e consulenze specifiche le attività più frequenti anche nei confronti dei beneficiari del Rdc”. Infine, spiegano le autrici dell’articolo, in molti territori si è provveduto ad interventi integrativi, con l’attivazione di “buoni spesa ed assistenza economica integrativa – continua l’articolo -. Quest’ultima ha riguardato soprattutto il supporto al pagamento di bollette ed utenze o la compensazione del contributo Rdc per importi bassi. Altro esempio, il supporto alle famiglie beneficiarie di Reddito di cittadinanza per l’acquisto di device per la didattica online realizzato sia da Cissabo (Consorzio del Biellese Orientale) che da alcuni Ambiti lombardi, tra cui l’Ambito di Desio-Brianza”.

Da redattoresociale

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