Cosa è accaduto nelle attività teatrali in carcere al Maschio di Volterra dal primo Decreto Sicurezza di Marzo, in piena pandemia COVID -19?
Io da solo sono rimasto a lavorare dentro il carcere fino alla seconda settimana di Marzo. Abbiamo preso accordi con la Direttrice Maria Grazia Giampiccolo per capire come portare avanti il lavoro e come mantenere i rapporti coi detenuti dall’esterno. La Direttrice, con molta disponibilità, ci ha permesso di continuare il lavoro che stavamo facendo in vista dello spettacolo Naturae che in forma di studio avrebbe debuttato a Luglio, come di consueto da oltre trent’anni nel cortile del Carcere. Abbiamo avuto a disposizione e-mail e video-chiamate attraverso un telefono dedicato della Compagnia oltre ad un computer con schermo molto grande per video chiamate sulla Piattaforma ZOOM dove ci colleghiamo tre volte alla settimana interagendo da casa nostra coi detenuti-attori dentro il carcere. Loro hanno a disposizione i i libri su cui stavamo lavorando e operiamo in continuo scambio di testi immagini e riflessioni collettive. Oltre al rapporto in continuità con loro i collegamenti avvengono anche con tutti i collaboratori ( ogni volta siamo anche in cinquanta) che normalmente vengono a Luglio per il debutto del nuovo spettacolo, e ora sono tutti assolutamente disponibili alle nostre riunioni collettive in video… Continua su rumorscena