Abbiamo costretto il social alla vittoria, al rispetto del diritto umano fondamentale alla libera espressione e alla conoscenza.
Facebook ha riconosciuto il suo errore; i miei post non hanno violato alcuno standard.
Si sono scusati con me dicendo di aver commesso un errore.
Ringrazio tutti di cuore.
In particolare, ringrazio Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa, che sin dall’inizio di questa vicenda mi è stato vicino offrendomi il suo prezioso sostegno.
Ringrazio l’onorevole Filippo Sensi del PD che ha presentato una interpellanza parlamentare per chiedere al governo di intervenire per fare chiarezza su questo grave atto di censura.
Ringrazio tutti i parlamentari che hanno sottoscritto l’interpellanza.
Ritengo questa riabilitazione una vittoria di tutti coloro che in questi 40 giorni mi hanno sostenuto e si sono mobilitati a difesa della liberta’ di espressione e del libero esercizio della professione di giornalismo.
A difesa di Radio Radicale e del suo corrispondente dalla Turchia che da oltre dieci anni documenta quotidianamente, senza autocensura, tutto quel che accade in questo paese.
Ringrazio ancora il professor Antonio Nicita dell’AGCOM.
i giornalisti Gad Lerner, Mattia Feltri, Paolo Guzzanti, Claudio Giua, Antonella Napoli, Lorenzo Bianchi.
Ringrazio tutto il fronte delle prestigiose organizzazioni del mondo dell’informazione e dei diritti umani Articolo 21, Media Legal Defence Initiative (MLDI), la Free Press Unlimited, Articolo 19, Missing Voices e l’associazione Ossigeno per l’informazione che grazie all’avvocato Andrea Di Pietro e a Flavio Improta che ha presentato denuncia al Tribunale di Roma.
Ringrazio infine Massimiliano Coccia di Radio Radicale, preziosissimo nel suo lavoro di supporto in questa causa e ringrazio il direttore di Radio Radicale Alessio Falconio che ha assicurato la massima visibilita’ a questa battaglia corale.
E ora che non abbiamo violato alcuno standard riprendiamo la documentazione a partire dal post che ha generato la censura nei miei confronti per continuare a dare nutrimento ai valori in cui crediamo e per far vivere i quali siamo quotidianamente impegnati.