Verso il 25 aprile, la resistenza contro fake news e minacce squadriste coinvolge tutti noi

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In questi giorni tristi, segnati dagli effetti malefici che nessun “muro” è ancora riuscito a fermare, abbiamo anche dovuto subire le bravate degli squadristi mediatici e politici, in servizio permanente effettivo.
Ci riferiamo alle nuove minacce  contro il direttore  di Repubblica, Carlo Verdelli, e contro i suoi familiari, minacce continue, odiose, e mirate contro chi ha dedicato la sua vita alla libertà di informazione.
Minacce che arrivano dai medesimi gruppi che stanno costringendo ad una vita “sotto scorta” anche Paolo Berizzi, anche lui cronista del quotidiano “La Repubblica” e autore di una rubrica quotidiana che svela fatti e misfatti dei gruppi nazifascisti.
Il consiglio di Europa sta seguendo queste vicende e ha chiesto al governo italiano di intervenire con la necessaria determinazione.
Noi stessi, come Federazione della Stampa, insieme ad Articolo 21, abbiamo sollecitato il Ministero degli Interni ad attivare l’Osservatorio sui cronisti minacciati e, soprattutto, a mettere al bando i gruppi eversivi, perché la Costituzione è antifascista, e il fascismo non è un’opinione, bensì un reato.
Sino ad ora gli squadristi hanno goduto di larga tolleranza e di connivenze diffuse.
I fasciosovranisti, prima dal governo, oggi dall’opposizione, hanno aperto le porte al negazionismo, all’antisemitismo, e hanno nuovamente provato ad equiparare fascismo e antifascismo.
Sono i medesimi che, in collegamento con centrali straniere, da Putin a Bannon, hanno promosso le campagne di fakenews contro il Quirinale, Papa Francesco, l’Unione Europea.
Sono i medesimi che difendono il bavaglio turco ed esaltano le gesta di Orban, che stanno con i militari russi contro la Stampa e il giornalista Jacopo Iacoboni, e che urlano al bavaglio ogni qual volta si cerca di risalire ai mandanti e agli esecutori dei pestaggi mediatici.
Nei prossimi giorni, nell’ovvio rispetto delle norme a tutela della salute pubblica, non dimenticheremo di ricordare il 25 aprile, giorno della Liberazione dai nazifascisti, e il tre maggio, Giornata internazionale dedicata alla libertà di informazione.
Mai come quest’anno dovremo far sentire la nostra voce contro ogni bavaglio, di qualsiasi natura e colore, sempre, comunque, dovunque.
Per questo, a partire da oggi, abbiamo deciso di pubblicare un video, un pensiero, una testimonianza dedicata all’Articolo 21 della Costituzione,  a anche ai trattati che dovrebbero proteggere la libera circolazione delle persone e delle opinioni.
Ci saranno messaggi dalla Turchia, dall’Egitto, dall’Ungheria, dalla Russia, dalla Siria, dalla Cina, spediti da giornaliste e giornalisti, blogger, disegnatori, artisti, imbavagliati, torturati, spesso in galera.
Allo stesso modo abbiamo chiesto alle croniste e ai cronisti italiani, costretti ad una vita “sotto scorta” di raccontare le loro storie ed anche i ricatti di chi, spesso, è costretto ad una vita precaria.
Non sarà un’iniziativa per addetti ai lavori, chiunque abbia cuore la libertà di informazione e la Costituzione ci invii la sua adesione, un pensiero, un video, un disegno, una canzone.
Da qui al 3 maggio sarà una lunga maratona social perché questi valori vanno incarnati e difesi non solo nelle date consacrate, ma ogni giorno. Non sono solo giornalisti
naturalmente. Come è nostro costume, aderiremo anche a tutte le iniziative che andranno in questa direzione, perché l’importante non è arrivare primi, ma arrivare insieme.

I primi firmatari dell’appello:

Raffaele Lorusso, segretario Fnsi
Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai
Flavio Lotti, coordinatore Tavola della Pace
Andrea Purgatori, giornalista e attore
Umberto Santino, Centro Impastato e No Mafia Memorial
Valerio Cataldi e Paola Barretta, Carta di Roma
Andrea Iacomini, portavoce Unicef
Silvia Garambois, Giulia giornaliste
Paolo Borrometi, presidente Articolo 21
Elisa Marincola, portavoce articolo 21,
Stefano Corradino, direttore Articolo 21
Antonella Napoli, Articolo 21 e direttrice Focus on Africa
Graziella Di Mambro, Articolo 21
Angelo Giacobelli, Usigrai
Silvio Giulietti, giornalista Rai
Lidia Galeazzo, Usigrai
Mimma Calligaris, presidente Cpo Fnsi
Danilo De Biasio, portavoce presidio Milano Articolo 21 e direttore Festival dei diritti umani
Roberto Rinaldi, portavoce presidio Trento e Bolzano Articolo 21
Fabiana Martini, portavoce presidio Trieste Articolo 21
Desiree Klein, portavoce presidio Campania Articolo 21
Nicola Chiarini, portavoce presidio Veneto Articolo 21
Gianmario Gillio, portavoce presidio Veneto Articolo 21 e direttore Agenzia Nev
Fabiana Martini, portavoce presidio Friuli Venexia Giulia Articolo 21
Claudio Paravai, direttore Confronti
Vincenzo vita, presidente archivio audiovisivo del movimento operaio
Rocco Cernone. segretario Sindacato della stampa Trentino Alto Adige
Mauro zampini, già segretario generale della Camera
Marcello Zinola, giornalista
Alberto Corsani, direttore di Riforma
Valentino Losito, consigliere Fnsi
Alessandra Costante, coordinatrice nazionale di #ControCorrente
Clauduo Silvestri, segretario Sindacato unitario giornalisti campani
Federica Angeli, giornalista Repubblica
Stefano Tallia, consigliere Fnsi
Mara Filippi Morrione, portavoce ass. Amici di Roberto Morrione
Lorenzo basso, giunta Fnsi.
Mattia Motta, segreteria Fnsi
Donato Ungaro, giornalista
Paolo Berizzi, giornalista Repubblica
Piero Damosso, giornalista Rai
Nello Scavo, giornalista Avvenire
Alessandra Ballerini, avvocato
Elisabetta Reguitti, giormalista
Carlo Bartoli, presidente Ordine Toscana,
Gianluca Amatori, presidente Ordine Veneto
Dina Lauricella, giornalista tg3
Cristina Perozzi, portavoce presidio articolo 21 Marche
Roberta De Maddi, Sindacato giornalisti Campania
Edmondo Rho, consigliere d’amministrazione Inpgi
Girod Benoit, consigliere Fnsi
Marco Omizzolo, sociologo
Giulio Vasaturo, avvocato
Valter Verini, deputato Pd


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