Radio Radicale ricorda Massimo Bordin, a un anno dalla morte, presentando l’archivio del giornalista, direttore dell’emittente dal 1992 al 2010 e autore della fortunatissima rassegna ‘Stampa e Regime’. Il lavoro di catalogazione include appunti, quaderni, taccuini, carte di natura giudiziaria e politica e un’amplissima rassegna stampa raccoglie 45 anni di attività del giornalista. “Il senso è rendere il più possibile conoscibile il lavoro di Massimo Bordin, più di quanto non sia attraverso l’archivio di Radio Radicale – spiega all’Ansa il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio -. Con questa importante novità rendiamo consultabile tutto il lavoro cartaceo che era alla base della realizzazione dei suoi servizi. Pesiamo che il modo migliore di ricordarlo sia proprio far parlare il suo lavoro, visto che sono oltre 10 mila gli eventi a cui è legato il suo nome. Questo archivio cartaceo è quello che mancava di consultabile del suo lavoro”. L’archivio raccoglie una documentazione che va dal 1975 al 2019 e comprende materiali manoscritti, dattiloscritti, a stampa e materiale librario e sviluppa 11 metri lineari. E’ composto da 74 buste, 10 scatole e 2 cartelle che contengono 733 fascicoli, 102 tra taccuini, quaderni e blocchi per appunti e 131 gruppi di opere a stampa in formato cartaceo ed elettronico. Tra i fascicoli va segnalato che 25 sono divisi a loro volta in 191 sottofascicoli. Complessivamente fascicoli e taccuini costituiscono 835 unità archivistiche o documentarie. “Bordin – ricorda in un video il curatore dell’iniziativa, Andrea Mori, in un video realizzato per l’occasione – è intervenuto in oltre 10 mila eventi tra rubriche, interviste, dibattiti, conduzioni e collegamenti, servizi e presentazioni di libri. Attraverso i suoi materiali, Il giornalista intercetta la dinamica pubblica con uno stretto rapporto con l’istituzione giudiziaria e politica. E’ l’archivio di uno studioso nel quale quale ogni carta è conservata per essere analizzata e memorizzata . Quello che colpisce è la minuzia e la cura con cui prendeva appunti nel taccuino, una cura quasi estetizzante per l’alta qualità dei taccuini e la raffinatezza della grafia”.