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“New Grub Street”. Fazi Editore ripubblica il libro di George Gissing (1857 – 1903)

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Fazi Editore ripropone, per la collana “Le strade” (574pp, € 19), in libreria dallo scorso mese di marzo, un classico della letteratura inglese di fine ottocento: “New Grub Street” (la 1^ edizione è del 1891), un romanzo con il quale George Gissing conquistò un posto d’onore tra gli scrittori inglesi dell’epoca vittoriana.

George Orwell ebbe a dire che: “l’Inghilterra ha prodotto pochi romanzieri migliori di Gissing”.

Ambientato nella omonima via londinese – sino all’inizio del XIX secolo Grub Street (nel 1890 non esisteva più) era una poverissima via di Londra, nota per i suoi bordelli, le sue locande malfamate e le sue caffetterie a basso costo, con una forte concentrazione di aspiranti poeti, scrittori (hack writers) editori e librai di bassa fascia, dove vennero aperte le prime stamperie e dove nacque il mestiere di scrittore in senso moderno – il romanzo, con uno stile letterario originale ed ironico, offre una spaccato sulla situazione letteraria inglese negli ultimi anni del XIX secolo, in cui non era il talento ad essere premiato bensì l’autopromozione.

Protagonisti principali del racconto sono Edwin Reardon, un giovane romanziere di talento, con all’attivo due romanzi di scarso successo, e il suo contrario, Jasper Milvain, un giornalista rampante, sfrontato, senza talento ma coronato dal successo.

Centrale nel racconto il dramma personale di Reardon, sposato da due anni, ed un figlio di pochi mesi, il quale, nonostante il suo forte desiderio di dedicarsi anima e corpo alla letteratura, deve fare i conti con l’incubo della “pagina bianca”.  Uno scrittore che sebbene le difficoltà derivanti dall’incertezza economica mettono in serio pericolo anche il matrimonio con Amy, non si piegherà alle logiche di mercato e rimarrà coerente con se stesso sino alle estreme conseguenze.

Diversamente, il più pragmatico giovane Milvain che vede la scrittura come un mezzo per raggiungere il fine: “un letterato di successo è un abile mercante. Pensa soprattutto e in primo luogo al mercato..”. Egli è disposo a tutto pur di avere ricchezza e affermazione sociale. Addirittura, per interesse, verrà meno alla promessa di matrimonio fatta a Marian Yule, figlia dello scrittore Alfred Yule e scrittrice lei stessa, preferendole un’altra donna, portatrice di maggiori vantaggi.

Altro tema affrontato dal romanzo è quello della “gerarchia delle classi sociali”. Evidente nelle vicende che interessano la famiglia Yule.

Nel romanzo, la descrizione dei personaggi, sia quelli primari sia quelli secondari, nonché gli accadimenti, si alternano in maniera scorrevole, godibile. A quelli principali si affiancano personaggi minori, specchio del tempo di una società in cui non doveva essere facile vivere. Particolarmente interessanti le figure femminili, descritte con una forza ed un carattere più coerente con i nostri tempi che con quelli vittoriani.

Il tutto in una prosa fluida, piacevole, rapida, nonostante la lunghezza del romanzo con un finale amaro. Il talento non ha un lieto epilogo!

Con questo romanzo l’autore ha voluto denunciare il declino della qualità letteraria a causa dell’affermarsi di un mercato di massa che induceva spesso gli scrittori, e non solo, a rincorrere il successo commerciale, rinunciando, per questo, spesso, anche al proprio talento. Un monito anche per l’oggi?


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