Così era previsto, così è in corso di attuazione, senza che l’irruzione della pandemia ne accelerasse, o rimandasse, i tempi di collaudo telematico. Nasce, quindi, dalla collaborazione tra il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre e la Politeama Srl l’ “Archivio Silvano Toti Globe Theatre”: iniziativa e ‘unicum’ che sancisce una sinergia di lungo corso- sostenuta (come è naturale) dalla Presidenza della Fondazione Silvano Toti, di cui è responsabile Maria Teresa Toti.
Fin dal 2005. Allorchè il Direttore artistico Gigi Proietti partecipò al Convegno Shakespeare and Rome per raccontare del suo teatro all’aperto nel cuore di Villa Borghese, e gli animatori di questo spazio, unico nel suo genere, edificato su “pianta” elisabettiana (ovvero Carlotta e Susanna Proietti, Daniele Salvo, Loredana Scaramella e altri ancora) hanno partecipato con genialità ed entusiasmo ai molti progetti scientifico-didattici promossi dall’Ateneo nell’ambito degli Studi Shakespeariani e della Performance, sulle tracce degli autori (“minori”, ma per modo di dire) di quella fondamentale esperienza di teatro britannico.
In particolare, e per ogni spettacolo- a fare inizio dalla prima stagione del 2003- l’ “Archivio Silvano Toti”raccoglie in formato digitale registrazioni (integrali), fotografie, bozzetti, note di regia, rassegne stampa, interviste, consentendo serbare memoria di un’arte che rischia, altrimenti, di scriversi sull’acqua.
-La creazione di un archivio richiama il tema del ricordo da preservare….
«La memoria è un bene fondamentale- risponde Gigi Proietti, collegato in videoconferenza- La mancanza, la rinuncia alla memoria collettiva e individuale, nel corso della storia, hanno causato la riproposizione di guerre, stragi, genocidi. Insomma, del trionfo della morti… Viceversa, coltivare questo bene dell’intelletto ….di ciò che è stato, di ciò che è avvenuto….sembra una frase fatta… preserva chi ha i giusti talenti dal commettere gli stessi errori e orrori. L’oblio non serve a nessuno, se non ai criminali”
– Memoria il più possibile diffusa e condivisa?
“Nel nostro ambito — prosegue l’estroso, infaticabile attore e regista — si tratta di una memoria specifica ma ad ampio raggio…. che sarà molto utile agli studenti universitari, ai ricercatori, ma non solo… per meglio approfondire il mondo shakespeariano e vari ambiti del teatro classico”
– Il Globe Theatre di Villa Borghese è rinomato per il suo sentimento di alta artigianalità, per le sue pratiche di apprendimento…
“Il Globe ha sempre goduto, per sua fortuna, di una particolare attenzione da parte dei più giovani, il nostro ‘zoccolo duro’, coloro che hanno affollato il nostro spazio all’aperto per assistere agli spettacoli, e spesso invogliarsi a frequentare i numerosi laboratori organizzati da validi, industriosi registi …da Daniele Salvo a Marco Carniti, da Francesco Sala a Fabio Grossi…».
– L’Archivio colmerà un vuoto di cultura..di conservazione?
«Me lo auguro. E sono sicuro che sarà ben frequentato — si entusiasma l’ideatore e direttore artistico — perché non è fatto solo di documenti”
Interviene il Rettore Luca Pietromarchi: «È una bellissima occasione per mostrare come le attività didattiche e di ricerca di Roma Tre non si sono fermate. Abbiamo accolto la sfida posta del Covid19 dando ulteriore slancio alla progettualità dell’Ateneo e alla sua proiezione verso le istituzioni cittadine».
– Quanto contribuirà avere stuzzicato la curiosità degli studenti-spettatori?
«Tantissimo, è ovvio — riprende Proietti — Perché riempiamo un vuoto che andava colmato. Da quando faccio questo mestiere, ho conosciuto una miriade di giovani che hanno concepito testi sul teatro e anche su di me, restandone imbarazzato e lusingato. Nel caso specifico del Globe, oltre allo studio sul lavoro degli attori è in ballo un approfondimento importantissimo, trattandosi di Shakespeare, delle sulle traduzioni, della sulla lingua ».
-Possiamo toccare il doloroso tasto della riapertura per la prossima estate?
«La domanda è legittima, ma…boh! Nei prossimi giorni avremo una riunione con i dirigenti del Teatro di Roma per affrontare il problema. Il Globe è un palcoscenico all’aperto, ha tre ingressi separati ed è possibile ridurre il numero di posti da 1200 a 400. Noi saremmo pronti a riprendere l’attività… con un numero minore di spettacoli, è fuori discussione, e a distanze di sicurezza… ma gli attori non possono recitare con la mascherina….. Ma ora che ci penso mi viene un’idea. Invece del Bardo, quest’anno potremmo puntare sulle commedie di Plauto, dove la maschera è prevista sin dalla sua concezione…Plauto… il più grande commediografo dell’antichità: potremmo iniziare anche domani. In sala prove …perché non farlo?».