Un giorno in cui si trovava a Gerusalemme, Gesù ne profittò per smascherare i falsi capi religiosi del suo tempo. Ebbene, ciò che disse allora, vale anche per noi oggi. Non è cambiato niente. Esiste sempre chi diffonde la menzogna in giro, e c’è un solo modo per combatterlo: difendere la verità, perchè, ci ricorda Giovanni nel suo Vangelo,“la verità ci renderà liberi”.
Anche il profeta Geremia, nell’Antico Testamento, ci aveva messo in guardia dai falsificatori, che “tendono la loro lingua come l’arco”, scrive nel suo libro. Per colpa loro, dice Geremia, il mondo è pieno di menzogne.
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Ma la Bibbia non si limita a denunciare i falsi profeti, fa molto di più: rivela la verità. È la sua Parola, che permette di conoscere “le cose che ci sono state date, con benevolenza, da Dio”, scrive Paolo nella sua lettera ai Corinzi (2:12).
“la verità dunque, ci renderà liberi”. Verità e libertà: due parole connesse indissolubilmente tra loro. Ogni uomo è chiamato a realizzare la sua libertà attraverso la Verità, sottolinea in una delle preziose riflessioni che ci ha lasciato, Carlo Maria Martini. Verità e libertà – aggiunge – sono aspirazioni a loro volta connesse strettamente con la volontà umana, senza la quale non si potrà avere nè l’una nè l’altra.
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Ho scelto questi passi della Bibbia come fonti del mio contributo, perchè sono uno che ama cercare la verità, anche nella vita quotidiana, visto che faccio il giornalista, e che non si accontenta di farlo solo con wikipedia, altrimenti rischierei di restare vittima più o meno consapevole, di una menzogna.
Ma internet e social sono solo l’ultima strada attraverso la quale la bugia si manifesta, non l’unica. Ci sono tanti altri modi.
La manipolazione delle coscienze è quello più insidioso, perché è lo strumento attraverso il quale c’è chi cerca e si costruisce il consenso, politico e non solo.
Le vittime, in genere, sono le persone più ignoranti, quelle con meno mezzi culturali a disposizione per difendersi, che non si rendono conto di diventare delle marionette nelle mani del burattinaio di turno.
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La menzogna può essere usata per soffiare sul malcontento, dovunque si manifesti, trasformandolo in odio contro le istituzioni, l’avversario politico o il concorrente economico, provocando turbolenza sociale, per sfruttarla a proprio vantaggio.
Se ciascuno, nel suo ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna, e la violenza che ne consegue, nelle parole e nelle azioni, coltivando al loro posto sentimenti di rispetto, di comprensione verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi della vita, ma potrebbe affrontarli in modo più sereno, ed efficace.
Gli uomini e le donne che amano la verità non vogliono essere schiavi di altri uomini egoisti e malvagi; vogliono essere liberi per fare tutto il bene possibile.
Per riuscire a farlo però, bisogna essere affidabili. E per essere affidabili, per ottenere la fiducia del prossimo, ci insegna la Bibbia, bisogna impegnarsi a smascherare i falsi profeti, in ogni campo.
Dalla comparsa dell’uomo sulla terra, ignoranza e menzogne sono servite per rendere gli uomini schiavi di altri uomini avidi e prepotenti.
Ma non illudiamoci, quel pericolo non è passato. Anzi stiamo vivendo una fase della nostra vita in cui è più che mai presente.
L’egoismo e la malvagità rischiano di toglierci la libertà, creando spaccature e divisioni attraverso una montagna di bugie e pregiudizi.
Non dimentichiamoci che solo la verità unisce, soprattutto nei momenti più difficili.
Nascondendola o rifiutando di cercarla, sorgono i malintesi e si provocano le guerre. Quante tragedie sono nate così! Vogliamo farne sorgere altre? Credo che nessuno lo desideri veramente.
Ma allora diamoci da fare per difenderla, questa verità. Perchè, come è scritto nella Bibbia, solo la verità ci rende liberi.
Quanti dittatori hanno portato i loro popoli allo sfacelo, manipolando la coscienza di milioni di persone, con quelle che oggi chiamiamo fake news, ma che altro non sono che squallide bugie, eliminando quei pochi che cercavano di combatterli in nome della verità?
La memoria storica va salvaguardata, non manipolata come è successo con il “patto per l’oblio” stipulato in Spagna alla morte di Franco, in cambio del ritorno alla democrazia.
Quel patto, ha consentito di tenere nascosti per decine di anni, crimini infami come i furti dei bambini, rubati alle madri contrarie al regime, per affidarli a coppie fedeli al Generalissimo.
In Italia, negli ultimi quindici anni è aumentato in modo inquietante il numero di chi pensa che la Shoah non sia mai esistita: dal 2% al 15% della popolazione.
Lo denuncia l’ultimo rapporto dell’Eurispes.
C’è chi elogia Hitler definendolo un difensore dell’Europa. Chi addirittura sostiene che nei lager c’erano le piscine per far divertire gli ebrei. A diffondere queste deliranti fandonie, sono stati due professori, uno di Siena, l’altro di Palermo.
“I negazionisti avranno successo, perchè è molto più facile credere che l’Olocausto non sia avvenuto, piuttosto che ammettere che un uomo possa arrivare a fare cose così indicibili”, è stato il commento della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz.
Ma quali sono i risultati dell’opera di questi negazionisti sulle nuove generazioni?
Il 27 gennaio scorso, giorno della memoria, alcuni giovani hanno affisso un cartello in una piazza di Vicenza, con la scritta: “ricordiamoci di riaprire i forni”.
A Forlì, cinque tredicenni sono stati sorpresi a scrivere su un muro slogan nazisti. All’ingresso di una scuola a Pomezia, altri ragazzi hanno scritto per terra “calpesta l’ebreo”.
Nella mente di chi va in cerca di qualcuno da disprezzare, a cui negare il riconoscimento di “prossimo”, l’ebreo riacquista suo malgrado il ruolo di simbolo.
Ne è convinta una signora di Torino che si è trovata davanti alla porta di casa la scritta: “crepa sporca ebrea”. “E’ il sintomo che la storia antica a volte ritorna”, ha dichiarato. Nel palazzo, è l’unica persona di origine ebraica.
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Dalla parola all’azione ci vuole pochissimo. Anzi già ci siamo arrivati.
La pratica dell’intimidazione squadristica trova i suoi cattivi maestri non solo nel passato, ma anche nel presente.
Certi leaders politici non possono fingere stupore, se assistiamo sempre più spesso, al passaggio dalla violenza verbale, sparsa nei social e in tv, all’aggressione fisica, rivendicata come espressione di collera popolare.
Ecco, per tutti questi motivi credo che sia arrivato il momento di rimettersi con risolutezza al lavoro per difendere la verità, da chi tenta di soffocarla per far vincere ancora una volta la menzogna. Solo così, potremo salvaguardare la nostra libertà, quella dei nostri figli e quella dei nostri nipoti.