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Rubare giornali, uno sport per 500mila persone, un danno da 144 milioni

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 di ALBERTO FERRIGOLO

Se si scrive sulla ricerca di Google “download giornali online” il risultato è una ricca messe di indirizzi. Portano a siti da cui è possibile scaricare copie in formato digitale di testate nazionali ed estere quotidiane e periodiche dei più diversi settori. Legali ed illegali. Le prime pagano una percentuale di diritti ai legittimi editori, le seconde sono “di frodo”. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Solo alcune pagine sono oscurate o non accessibili. Altre avvertono l’utente che la consultazione non è legale, altri siti mettono le mani avanti specificando: “Ci teniamo a sottolineare che qualsiasi contenuto protetto da copyright non può in alcun modo essere utilizzato e ottenuto in maniere diverse da quelle stabilite dal proprietario dei contenuti”.

Tuttavia, se si clicca, si accede ad una edicola immensa, senza fondo.

Persino l’autorevole Aranzulla.it, il sito al quale si può rivolgere qualsiasi domanda per risolvere problemi riguardanti computer, cellulare o rete internet, segnala, in una apposita voce, “Come scaricare quotidiani gratis”, salvo poi specificare: “Ci tengo a farti presente sin da subito che quelle che andrò a proporti in questa mia guida sono tutte pratiche assolutamente legali e che nulla hanno a che vedere con la pirateria o altri metodi poco, diciamo, ortodossi”. E, in effetti, così è. Delle migliori intenzioni fa infatti fede il banner pubblicitario de “Il Messaggero”, il quotidiano romano sponsor del sito.

TUTTO GRATUITO

Ma per una segnalazione corretta ce ne sono decine truffaldine. Che finiscono per penalizzare ancora un po’ il già compromesso mercato editoriale nazionale dei quotidiani di carta: in edicola vendono sempre meno anche grazie al facile accesso alle notizie proposte dai siti dei giornali stessi, fino a poco tempo completamente gratuiti. Il pubblico si è abituato a considerare le news come una merce libera, così come, di fatto, “tutto gratuito” è o viene considerata ogni cosa che circola in Rete, senza pensare che la produzione dei contenuti ha invece un suo costo e un suo valore.

La voce della ricerca Google è molto articolata e offre la possibilità fare il download del Pdf di quotidiani, così come di avere una “edicola free”, un “free download”, di oggi, di ieri o divisi per anno, divisi per settore. Il sito OutOfBit, ad esempio, segnala “i 13 migliori siti del 2020” e molti indirizzi dai quali “scaricare riviste e quotidiani in Pdf gratis”, ma ci tiene “a sottolineare che “qualsiasi contenuto protetto da copyright non può in alcun modo essere utilizzato e ottenuto in maniere diverse da quelle stabilite dal proprietario dei contenuti”, anche se specifica che “difficilmente i colossi dell’editoria decideranno di pubblicare i quotidiani gratis su Internet”, di conseguenza “per ogni dubbio contatta direttamente i detentori dei diritti”. Tuttavia, quasi a sollevarsi da ogni responsabilità, precisa ancora: “Questo articolo è a puro scopo dimostrativo e non vuole in alcun modo invogliare i lettori al fenomeno della pirateria”. Tant’è.

WAPPOSA DI TELEGRAM

Ma tra le segnalazioni, OutOfBit non manca di annoverare anche Edicola Wapposa di Telegram, uno dei siti sotto accusa e che per motto ha la seguente dizione: “Riviste e Quotidiani Freschi di giornata. Ogni Giorno, Non Spendere Soldi In Edicola. Ci Pensiamo Noi!”. Un esplicito invito a bypassare diritti d’autore e copyright. Telegram, insieme a WhatsApp, è oggetto di un’indagine della Polizia postale, da poco conclusa, proprio in merito al quotidiano inoltro di copie in formato Pdf di quotidiani e riviste. E finora quel che s’è potuto accertare è che esistono almeno 8 chat dove oltre 500 mila persone scaricano abitualmente gratuitamente i giornali, canali che però non si riescono a far chiudere, nonostante le numerose denunce della Fieg, la Federazione italiana editori giornali, che ne ha richiesto il blocco per la “violazione reiterata e massiva” del copyright e la richiesta del loro blocco con la rimozione delle “testate rubate” illegalmente.

I danni sono incalcolabili. Se nel 1992 si vendevano 7 milioni di copie di quotidiani ogni giorno, nel 2007 queste sono scese a 5,2 milioni. Ma dal 2007 al 2019 il calo è stato pari al 58%, e la caduta si è attesta a 2,2 milioni di copie giornaliere. Mentre i lettori dei giornali nello stesso arco temporale di dodici anni sono passati da 30 a 22,8 milioni (-24%). I motivi sono diversi, ma con l’introduzione del digitale, delle news in Rete, le copie pirata e anche le Rassegne stampa, la crisi dell’editoria si è ampliata anche per il fatto che è cresciuto l’accesso ai contenti protetti senza il diritto. Ciò cher fa dire al presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, che la pirateria “è un reato e provoca danni ingenti”. “Solo su Telegram – afferma Riffeser – la stima è di 400 mila euro al giorno, 144 milioni l’anno”. 

Da professionereporter


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