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Vittorio Sgarbi si astiene dalla votazione in Parlamento per l’aumento del deficit

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Vittorio Sgarbi ha rimosso dal suo profilo facebook il video in cui sosteneva la non pericolosità del corona virus: «non riesco a capire come si vogliano convincere gli italiani che esiste un pericolo che non c’è… non c’è nessun pericolo, di nessun tipo. Se andate in giro non vi capita un c…zo», è una delle frasi che ha suscitato reazioni in tutta Italia, tra cui la richiesta di dimissioni da parte dei dipendenti del Museo Mart di Rovereto (Sgarbi ricopre il ruolo di presidente), nominato dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dall’assessore alla cultura Mirko Bisesti, (su change.org la petizione ha superato le 14mila firme: qui il  link  ) ma anche da esponenti politici dell’opposizione tra cui Alex Marini del Movimento 5 stelle: «Non è evidentemente degno di ricoprire un ruolo come la presidenza del Mart e di rappresentare il Trentino agli occhi dell’Italia e del mondo“. Anche il Partito autonomista trentino tirolese, Futura, Verdi e il Partito Democratico presenteranno mozioni identiche in cui si chiede la revoca dell’incarico.

Nel frattempo Sgarbi ha inviato a tutti i dipendenti del Mart una circolare in cui consiglia di prendere ferie, permessi, congedi fino alla possibilità di concedere orari di servizio ridotti e da indicazioni sulle misure atte a prevenire la diffusione del virus (come stabilito da decreto governativo), smentendo se stesso da quanto aveva dichiarato in precedenza sulla non pericolosità di contagio. Due giorni fa alla Camera e al Senato della Repubblica il Parlamento ha votato all’unanimità l’autorizzazione chiesta dal governo di aumentare il deficit per fronteggiare l’emergenza “Coranavirus” con uno stanziamento di 25 miliardi. 332 voti favorevoli e un solo astenuto (Vittorio Sgarbi) alla Camera; 221 favorevoli al Senato.

In merito alla richiesta di dimissioni il deputato ha risposto così: «io chiedo formalmente le loro dimissioni di Silvio Cattani e Dalia Macii (che fanno parte del consiglio d’amministrazione del Mart, ndr), e chiedo al presidente Fugatti di valutare se si sia più opportuno che mi dimetta io, che non farò, o quelli che mi contestano cercando di limitare la mia libertà personale e politica con considerazioni insensate». Sul suo profilo Facebook ha pubblicato anche la sua autodifesa: «le mie dichiarazioni sul Corona virus sono insindacabili opinioni espresse da un parlamentare in ordine all’art.68 della Costituzione: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni”. Anche in Parlamento ,infatti,io ho espresso voto contrario ai decreti Conte sulle misure contro il Corona virus. La funzione di presidente del Mart di Rovereto non ha nulla a che fare con le mie opinioni politiche. Soltanto la deriva autoritaria, antidemocratica, di stile fascista può ispirare richieste irricevibili di misure nei miei confronti da parte di esponenti di un pensiero unico (e umiliante per l’Italia e la sua economia) di partiti rappresentati nell’autonoma e democratica, quindi plurale, Assemblea della Provincia di Trento».

Chi invece cerca di seguire le indicazioni degli esperti scienziati non si limita a polemizzare o parlare senza cognizione di causa, ma cerca di collaborare con spirito di serietà e sacrificio individuale, anche privandosi della propria libertà. L’Italia migliore è rappresentata da tutti i sanitari tra medici, infermieri, personale socio sanitario, addetti alla sanificazione, operatori delle forze d polizia e di pronto soccorso, stremati dalla stanchezza e dalla tensione, stanno lavorando in condizioni d’emergenza mai viste. I polemisti sui social, i detrattori e i negazionisti si limitano a protestare per le privazioni imposte. In un bar di Castel Maggiore (in provincia di Bologna) i carabinieri hanno sgomberato un bar dove era in corso una festa di compleanno con cinquanta persone. Ad un controllo successivo poco dopo gli stessi erano rientrati per continuare a bere e mangiare. Le forze dell’ordine si sono viste costrette a denunciare il proprietario del locale. Su social imperversano commenti di protesta per non poter uscire a bere l’aperitivo o andare in discoteca, ignari del fatto che il contagio si diffonde velocemente in luoghi affollati e chiusi.

Susanna Esposito presidente dell’Associazione mondiale delle malattie infettive e disordini immunologici (Waidid)  in Adnkronos Salute spiega: «In Italia Covid-19 ha una letalità fino a 12 volte maggiore rispetto ad altri Paesi, e comunque si tratta della più alta del mondo. A contribuire a questo tragico primato sono l’eterogeneità dei trattamenti in tutto il territorio e la scarsa tracciabilità dei casi positivi asintomatici a cui non viene effettuato il tampone nonostante siano stati a stretto contatto con uno o più pazienti accertati, contribuendo in modo inarrestabile alla crescita del contagio. Diagnosi precoce, isolamento e trattamento sono i cardini per tenere a bada l’epidemia. I positivi asintomatici o con pochi sintomi continuano a mantenere alta la circolazione del virus e recenti dati pubblicati su The Lancet dimostrano come la mediana dell’eliminazione virale sia di 21 giorni e non di 14 giorni».

Ilaria Capua virologa di fama internazionale vede la diffusione del corona virus in modo differente, in considerazione della mancata conoscenza del numero esatto dei contagiati, che comprendono gli asintomatici oppure affetti da sintomi non gravi e per questo guariti spontaneamente. Sul sito del Sole24ore si fa riferimento ad un altro fattore importante ricavato dal test che rileva il virus (mediante il tampone orofaringeo) presente nell’organismo, ma non negli anticorpi, un indicatore fondamentale per scoprire se la persona è stata contagiata ma poi è guarito senza ricorrere alla cure dei sanitari. L’articolo del Sole24Ore riprende l’intervista alla virologa che attualmente lavora negli Stati Uniti, rilasciata alla Stampa, in cui afferma che il conteggio reale sarebbe di “cento volte superiore” e questo starebbe a significare che i contagiati possono essere già stati “400mila e non circa 4mila certificati (l’articolo in questione risale al 6 marzo scorso però, ndr) spostando le cifre del «tasso di letalità (che si calcola dividendo il numero dei decessi per il numero dei casi e poi moltiplicandolo per 100) precipiterebbe dal 3,4% allo 0,034%. » – così si legge sul sito del quotidiano della Confindustria che conclude ricordando l’immunità di gregge: ovvero la protezione della popolazione che si viene a creare con un numero sempre maggiore di persone immunizzate in presenza degli anticorpi,  focalizzando con maggiore attenzione i numeri forniti dalla statistica medica.

 


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