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Episodio intimidatorio a Casola (Napoli) contro il giornale che aveva dato spazio all’aggressione di un arbitro durante la partita
Uno striscione contro il quotidiano Metropolis, la cui redazione si trova a Castellammare di Stabia, è stato affisso nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2020, a Casola di Napoli, sul muro esterno di un edificio scolastico. Recava la scritta: “Attacchi mediatici per scopi personali … mischiando sport e politica per vendere giornali”.
Lo striscione, riferisce Raffaele Schettino – direttore della testata -, è stato strappato dal muro qualche ora dopo, prima dell’arrivo dei vigili, non si sa da chi.
I tifosi del Casola hanno rivendicato la paternità del gesto sulla loro pagina Facebook. I giornalisti hanno informato i carabinieri di Castellammare ritenendo la scritta di tono intimidatorio.
Che la frase fosse riferita proprio alla testata è emerso chiaramente dai commenti pubblicati sui social network. Anche il sindaco di Casola, qualche giorno dopo, ne ha parlato in un’intervista alla redazione di Metropolis.
IL DIRETTORE – “Il nostro quotidiano – ha raccontato a Ossigeno il direttore Raffaele Schettino – da diverso tempo segue le vicende dell’amministrazione comunale e ha acceso la luce su alcune vicende che ha ritenuto di interesse pubblico. Tra queste, la nomina di vicesindaco e assessore alla Legalità della nipote di un narcotrafficante ucciso. Inoltre, il 16 febbraio 2020, il nostro giornale ha pubblicato un articolo nel quale racconta che alcuni senatori del Movimento Cinque Stelle hanno firmato un’interrogazione parlamentare per chiedere l’invio in Comune di una Commissione di accesso, affinché faccia sulla gestione degli appalti e su alcune irregolarità amministrative. Questi senatori chiedono di accendere dei fari anche sui procedimenti penali e disciplinari su alcuni dipendenti del Comune”.
I TIFOSI hanno inteso esprimere il loro risentimento contro il giornale che aveva dato spazio a un grave episodio di violenza avvenuto sul campo: durante la partita di terza categoria giocata sabato 8 febbraio 2020, l’arbitro era stato aggredito da due calciatori del Casola Calcio, tra i quali il figlio di un narcotrafficante, ammazzato in un agguato l’11 settembre 2019.
I tifosi addebitano a Metropolis la squalifica per tre anni inflitta ai due calciatori e al commissario tecnico della squadra decisa dalla Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio).
SOLIDARIETA’ ai giornalisti è stata espressa dal Sindacato unitario dei Giornalisti della Campania che, nella nota diffusa alla stampa afferma che, oltre allo striscione esposto dai tifosi arrabbiati, “sono stati minacciati i giornalai ai quali sono state fatte togliere le locandine del giornale dalle edicole”. RDM