Il Garante nazionale per i detenuti, Mauro Palma, esprime forte preoccupazione per le proteste da giorni in corso in diversi Istituti penitenziari, proteste sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenute. La sospensione dei colloqui diretti con i familiari, disposta come misura precauzionale per contrastare il diffondersi del virus Covid-19, comporta un grave sacrificio per le persone ristrette e le loro famiglie, ma si tratta di una misura a termine, fino al 22 marzo. La sostituzione delle visite con le video-comunicazioni e con l’aumento del numero di telefonate previste dalla legge richiede uno sforzo organizzativo da parte dell’Amministrazione centrale e degli Istituti, ma soprattutto un impegno teso a favorire una comunicazione corretta e completa sui provvedimenti adottati in carcere e anche sul territorio nazionale. Oggi, infatti, l’intero Paese è chiamato a uno sforzo di responsabilità, come non era mai accaduto prima. La difficoltà di accettare misure estreme si accentua nei luoghi di privazione della libertà, dove ancora maggiore deve essere l’attenzione ad assicurare una informazione diffusa e capillare, soprattutto laddove tali provvedimenti toccano il diritto a mantenere i rapporti familiari. Lo stesso Garante nazionale intende impegnarsi direttamente in tal senso, come ha già fatto nei giorni scorsi durante la visita ad alcuni Istituti. A fronte della situazione in atto, il Garante nazionale invita a mettere in campo misure straordinarie volte ad alleggerire le situazioni di sovraffollamento superando un concetto di prevenzione fondata sulla chiusura al mondo esterno, affiancando a provvedimenti di inevitabile restringimento misure che diano la possibilità di ridurre le criticità che la situazione carceraria attuale determina e che permettano di affrontare con più tranquillità il malaugurato caso che il sistema sia investito più direttamente dal problema. Il Garante nazionale esprime vicinanza e gratitudine alla Polizia penitenziaria e alle altre Forze dell’Ordine che sono state e sono impegnate per riportare alla calma la situazione negli Istituti.
(nella foto Ansa la rivolta al carcere di San Vittore)